di Siria Messana – “Più fondi al Sud? No, ci vuole impegno al Sud, vi dovete impegnare forte, questo ci vuole”. Così ha dichiarato il Ministro dell’ Istruzione Marco Bussetti, durante la visita ad Afragola in provincia di Napoli, suscitando la rabbia di dirigenti e docenti che si sono sentiti sottovalutati nel loro ruolo di professionisti. In poche ore le parole di Bussetti hanno creato un vespaio. L’associazione che rappresenta i dirigenti scolastici, guidata da Antonello Giannelli, si è espressa su quello che è stato considerato un attacco gratuito : “Forse il ministro ignora che in molte aree del sud le scuole sono l’unico avamposto dello Stato. Delegittimare chi vi lavora significa screditare ed è inaccettabile”.
Bussetti con queste dichiarazioni ha offeso professionisti che con sacrificio, anche a migliaia di chilometri da casa, hanno trasmesso ai loro studenti valori, senso del dovere e cultura che hanno reso grande il Sud e l’intera Italia.
E nelle scuole del Sud nel frattempo la situazione è sempre più ingestibile.
Non ricevendo più fondi dallo Stato gli edifici scolastici stanno praticamente crollando sotto i nostri occhi. Alcuni indirizzi si ritrovano senza un plesso perché la Provincia di Trapani non riceve più soldi per pagare l’affitto degli edifici, crollano finestre, le palestre non sono agibili e per il prossimo anno scolastico rischiamo i doppi turni. E per protesta i licei Trapanesi, e non solo, hanno scioperato contro i mancati investimenti nell’edilizia scolastica, la scarsa sicurezza e contro il nuovo esame di Stato. Nella nostra città dal Palazzo della Provincia il corteo si è diretto verso la via G.B. Fardella. Allo sciopero hanno partecipato in massa studenti di tutta la Penisola chiedendo il rispetto del diritto allo studio e la manutenzione nelle scuole.
Sarebbe necessario, quindi, valorizzare e non screditare gli studenti e le scuole del Sud.
Eppure le scuole e le Università siciliane hanno sfornato due grandi magistrati, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, noti per aver sacrificato la loro vita per la lotta contro la mafia, e che ci rendono fieri di appartenere a questa terra, la Sicilia, per secoli bistrattata e dimenticata.