ANDRIA_ Oggi, 1° marzo, in tutto il mondo si celebra la “Giornata contro le discriminazioni”, una ricorrenza che si propone di lottare contro l’odio in tutte le sue forme, sia nel mondo reale e sia in quello on line. Questo evento è stato proposto per la prima volta nel 2014 grazie a Michel Sidibé, direttore esecutivo di UNAIDS, (il programma delle Nazioni Unite per i malati di Aids/Hiv). In aula la nostra scolaresca ha affrontato questo argomento con un’ampia discussione sul significato che noi stessi conosciamo del termine “discriminazioni”, dei nostri vissuti in proposito, di ciò che noi pensiamo possa e debba essere fatto per combatterle, degli strumenti che tutti noi abbiamo a disposizione per difenderci da esse. Ma che cos’è una “discriminazione”? Essa si verifica quando una persona viene ingiustamente trattata in modo diverso dalle altre, è un atteggiamento negativo che nessuno dovrebbe mostrare, come prendere in giro gente di colore o religione o lingua o culture o genere o situazione economica diversi dal proprio, fino a comprendere comportamenti di bullismo nei confronti di disabili o anziani…e potremmo continuare con tanto altro. Nulla però toglie al fatto che le discriminazioni secondo noi non sono giuste perché creano “disordine” e disuguaglianze tra le persone e fanno “vincere l’indifferenza” delle altre, cosa molto negativa. Parlandone insieme abbiamo riflettuto meglio e riconosciuto nelle nostre esperienze episodi di esclusione e discriminazione come ad esempio uno di noi non è stato invitato alla festa di quello che credeva un amico, soffrendone molto oppure del viaggio in Africa di una compagna di classe durante il quale ha conosciuto una realtà davvero triste nei confronti di chi vive in estrema povertà. Indubbiamente per tutti noi la discriminazione in tutte le sue versioni non permette alle persone che ne sono colpite di vivere dignitosamente così come vorrebbero. Non è giusto! Secondo noi “non discriminare” significa essere “in armonia con la legalità”, che ci fa “belli” dentro e ci spinge ad aiutare tutti. Per vincere contro le discriminazioni basterebbe rispettare l’art. 3 della nostra Legge fondamentale, la Costituzione Italiana” che riconosce a tutti gli esseri umani uguaglianza, sia pur nelle loro unicità e diversità; pertanto garantisce a tutti gli stessi diritti e chiede per chiunque le stesse opportunità. La Legge può quindi difenderci da ogni tipo di discriminazione, ma va anche aiutata da ognuno di noi, segnalando ad es. agli adulti episodi di discriminazione a cui assistiamo e magari insistendo pure poiché a volte qualcuno di essi fa vincere il proprio distacco e insensibilità piuttosto che le giuste reazioni. Diciamo tutti insieme NO! a quanti dicono: “Lascia stare, non sono problemi nostri”, perché non è in questo modo che avremo un futuro migliore. In questo senso ringraziamo i nostri genitori e insegnanti che ci educano anche al rispetto degli altri e a provare, sempre e comunque, a mettersi nei panni di chiunque riceva parole o subisca gesti discriminatori, solo in questo modo possiamo renderci conto di quanto tutto ciò sia doloroso per l’altro e può aiutare a fermare ogni discriminazione.
Anche tu, caro lettore, come noi… segui questa strada!
Gli alunni della 4^ B