La Redazione – La violenza sulle donne è un problema di tutti, non solo delle vittime. La società tradizionale ci insegna a disprezzare e a sottomettere tutto ciò che è femminile, a giudicare le donne per il loro aspetto e a non avere pietà quando si parla della loro attività sessuale: o è troppa o è troppo poca.
Diciamo sempre che “se da piccoli litigano, poi da grandi si desiderano” e ai nostri figli suggeriamo “se ti picchia, è perché gli piaci”, e così abbiamo educato i nostri bambini con un cattivo esempio.
Forse il detto “i bambini sono crudeli” ha molto a che vedere con la crudeltà consapevole ed inconsapevole della società adulta. Tutti possono comprendere facilmente espressioni come “corre come una femmina”, “combatte come una femmina”, “ride come una ragazzina” e tutti i loro significati.
Come se essere ragazze significasse trovarsi al di fuori della linea della forza, rendesse deboli, incapaci ed impacciate. Ma la cosa peggiore è che conviviamo, comprendiamo e, nel peggiore dei casi, tolleriamo queste credenze in modo del tutto naturale.
Tuttavia, questa è solo la punta dell’iceberg ed è la causa e la conseguenza del fatto che è stata indetta una giornata simbolica, il 25 novembre, per la lotta a quella piaga sociale che è la violenza contro le donne.