di Monero Margherita; Classe 1^B. –
Il mondo dell’aldilà ha sempre costituito un mistero in tutte le civiltà. In ognuna di esse si è cercato di dare una sostanziale risposta in base alla propria cultura e alla religione che veniva professata. Nella maggior parte delle antiche culture si credeva che la vita non terminasse nel momento del trapasso, ma che ci fosse un’ulteriore vita dopo la morte. Questa credenza esisteva anche presso gli antichi egizi e ciò è testimoniato dai dipinti, dalle sculture, dalle tombe, dai templi e dalle statue che sono giunte fino a noi restando intatte attraverso il lungo arco temporale trascorso per le loro caratteristiche architettoniche ma anche per i resistenti materiali impiegati per la loro costruzione. Per gli antichi egizi il faraone era la massima autorità politica e religiosa, il quale era creduto e venerato come un dio tanto che i sudditi dovevano rinunciare alla loro vita, perché questa apparteneva al sovrano anche dopo la loro morte. Accadeva anche che, durante i funerali del faraone, venissero uccisi con sacrifici umani i suoi servitori per continuarlo a servire nell’oltretomba. Gli studiosi hanno confermato tutto ciò, infatti attraverso gli scavi sono state ritrovate nel complesso sepolcrale del faraone Aha, vissuto circa nel 3050 a.C., delle tombe che contenevano gli scheletri di servi, artigiani e funzionari di corte, sacrificati appunto per continuare ad essere con lui e servirlo nell’aldilà. Il corpo del faraone dopo la sua morte veniva preservato dalla composizione attraverso il processo di imbalsamazione perché, per poter vivere nell’aldilà, era necessario che il corpo e gli organi vitali venissero mummificati per permettere al defunto la sua sopravvivenza e di potersi sostenere a lungo nell’aldilà. Per il faraone come corredo funerario venivano deposte nella sua tomba: anfore, cibi, vesti, ritratti del defunto, oggetti personali, cosmetici e un piccolo cofanetto di pietra sul quale era incisa una porta che serviva al defunto per attraversare il mondo dei vivi e andare a quello dei morti. Ma di cosa morivano i faraoni? Quasi tutti i faraoni morivano per malattie o per avvelenamenti, infatti era quasi impossibile, a quei tempi, morire di vecchiaia. Nell’antico Egitto i sacerdoti, in verità, avevano molto più potere dei faraoni così, se un faraone diventava difficile da controllare, lo avvelenavano per eleggerne uno più semplice da controllare. Come sempre anche a quei tempi esistevano le malattie che provocavano le morti. Non esistevano le medicine curative così, anche i cittadini, morivano a causa di malattie delle quali le adeguate cure non si conoscevano. Facendo un confronto con il nostro tempo, attualmente invece la maggior parte della gente muore di vecchiaia perché si conoscono le cure e abbiamo i vaccini per le malattie infettive.