- Chi è Roberto Perchiazzi? (Elena Pilato)
- Una persona che crede nelle favole, pensa che la vita sia una lunga favola dove tutti devono saper interpretare il proprio personaggio e divertirsi, vivere rispettando l’ambiente e amare tutte le creature che ci circondano.
- La sua attività di animatore per bambini, nelle scuole e nei villaggi turistici, l’ha stimolata verso la scrittura di favole e fiabe? (Giovanni Amico)
- Ma credo che sia il contrario, grazie al fatto che io ho sempre creduto nelle favole e fiabe, sono stato aiutato ad avere un ottimo rapporto con i bambini, e grazie anche alla loro fantastica innocenza mi hanno dato un grosso aiuto.
- Com’è nata la sua passione per le favole e le fiabe? (Ginevra Cancemi/Simone Ferro)
- Da ragazzo sicuramente, ricordo che quando andavo con i miei genitori e amici a fare gite o quando si riunivano a casa, raccoglievo i bambini e iniziavo a raccontare fiabe conosciute e inventate al momento.
- Com’è nata la collaborazione con la casa editrice AG Book Publishing? (Marta Gangitano/Sara Mosca)
- Grazie ad un amico il quale conoscendo la mia passione mi ha messo in contatto con Angela (l’editrice n.d.r.).
- Suo figlio Stefano è un bravissimo illustratore, ha chiesto lei a suo figlio di illustrare i suoi racconti? (Nicole Matraxia)
- Sì, il primo libro purtroppo era impegnato nella Tesi di Laurea a Milano e quindi ho avuto il supporto di mio fratello per le vignette.
- Il suo modo di scrivere è semplice e di facile comprensione, quali sono le sue fonti di ispirazione? (Andrea Ventura/Francesco Chiarenza)
- Prima di tutto voi bambini, poi la natura, gli animali e anche la famiglia.
- Perché non è facile per lei voler andar via dal mondo delle favole? (Emma Capizzi/Giorgia Passaro)
- Forse perché sono un eterno bambino e perché spero con tutte le mie forze di coinvolgere quanti più bambini e genitori a leggere cose belle come le favole.
- Quando racconta le favole, riesce a vedere nello sguardo dei bambini la meraviglia nei loro occhi? (Valeria Mosca)
- Si… forse anche perché le interpreto, mi immedesimo nei personaggi.
- Nella favola “Gli gnomi del bosco” mi ha colpito “la pietra preziosa” nascosta in una teca del palazzo del re Falino, se lei avesse una pietra simile come la utilizzerebbe? (Vittoria Iacona)
- Nella cosa più bella … far felice tutti i bambini del mondo, allontanarli dalle paure e dalla violenza.
- Abbiamo saputo che la favola “Il Topo Petit” è stata inserita in uno spettacolo teatrale: quale messaggio ci vuole dare questa favola? (Francesca Giacalone/Vittoria Gatto)
- Il Topo Petit racchiude le più importanti regole di vita, il rispetto per la famiglia e per le persone, l’amore per la natura, il piacere di poter aiutare chi sta in difficoltà, l’importanza di viaggiare e fare nuove esperienze, ma soprattutto il coraggio e la caparbietà nell’andare avanti per arrivare a quanto si era prefissato prima di partire.
- Il Topo Petit decide di lasciare il posto dove vive per fare delle esperienze, quanto è importante il viaggio nella vita? (Francesco Chiarenza)
- Viaggiare aiuta a crescere, conoscere posti diversi persone diverse con culture e storie diverse è molto importante è stimolante.
- Nella “Regina Aura” si parla di invadere dei territori o regni, anche nella realtà di oggi succede questo, quale messaggio vorrebbe dare tramite questa favola? (Giorgia Passaro)
- La violenza si può combattere con la dolcezza, con la bellezza e con la gentilezza, non servono armi e violenza, e spero che proprio in questo momento che un popolo sta vivendo una guerra assurda, chi ha il potere riuscirà a fermare questa tragedia.
- Nella storia intitolata “La cozza Andrea e il polipo Ernesto” si parla di amicizia e anche di superamento degli ostacoli, nella vita è importante lo spirito di resilienza? (Marta Gangitano/Giulia Andaloro)
- E’ molto importante anzi vitale, bisogna convincersi che tutto ciò che a volte sembra insormontabile riusciamo a superarlo con la nostra volontà e FANTASIA.
- Nella favola “Milluccia e Tritoriccio” l’amore supera ogni ostacolo, è così anche nella vita? (Elena Pilato)
- Assolutamente!! L’amore è una linfa inesauribile, ci aiuta a superare gli ostacoli a sentirsi importanti verso le altre persone, e poi non dimentichiamo l’amore verso la natura, bisogna rispettarla e aiutarla quando ha bisogno di noi, così come essa ci aiuta a vivere.
- In “Anton e Lilian” si parla di magia e mistero, quanto sono importanti questi due elementi nelle favole? (Francesca Giacalone/Giulia Andaloro)
- La magia serve per stimolare la fantasia, mentre il mistero stimola la curiosità, sono due aspetti fondamentali delle favole.
- La natura e le sue infinite meraviglie accompagnano i protagonisti delle “Favole del Bosco parlante”, questa scoperta come avviene all’interno delle storie? (Ginevra Cancemi/Sofia Dellutri)
- Nella maniera più naturale, lo sviluppo della storia è strutturato sempre con alcune caratteristiche, la magia, il mistero, l’amore verso gli altri e verso la natura, non dimentichiamo poi lo scrittore bambino che ha tanta voglia di raccontare l’amore per la vita.
- Le farfalle e le libellule cosa rappresentano nelle sue storie? (Emma Capizzi/Mariachiara Di Pietra)
- La libertà, la gentilezza e la delicatezza dei loro movimenti, il loro silenzioso movimento esprime tutta la bellezza della natura.
- Come mai la maggior parte delle sue storie sono state ambientate in un bosco? (Nicole Matraxia)
- Perché il Bosco insegna molte cose, camminare in un bosco bisogna saper ascoltare il silenzio, è qualcosa di magico, con attenzione si scoprono tante cose, i versi degli animali anche se piccoli, vedere scoiattoli che corrono da un ramo all’altro liberi nel loro mondo è qualcosa di unico, oppure una mamma cerbiatta con i suoi tre cuccioli seminascosti dietro ad un grosso cespuglio, sono emozioni che solo il bosco riesce a dare.
- Quali sono i suoi autori preferiti? (Valeria Mosca)
- Purtroppo il mio tempo è limitato, basti pensare che inizio alle 6 del mattino per il mio lavoro (sono consulente amministrativo per alcune Società nel campo della Sanità Pubblica, inoltre ho impegni familiari avendo i miei due ultimi figli che sono prossimi, uno alla Laurea in Storia dell’Arte e l’altro alla Maturità in lingue), infine mi dedico al mio passatempo preferito … scrivere libri di favole, e se mi rimane tempo mi diletto a cucinare piatti tipici della cucina napoletana, comunque il mio preferito è Luciano De Crescenzo, ma ho avuto modo di leggere diversi di narrativa e di favole, non amo quelli politici sono troppo diversi dal mio modo di vedere.
- Il suo più grande desiderio. (Andrea Ventura)
- Vivere in una favola, in un mondo senza odio nè violenza, amare l’ambiente dove si vive e poter parlare a tutti con libertà e senza distinzioni di razza. Proprio per questo penso che leggere libri di favole dove l’amore e la libertà vincono sempre su tutto sia importante.
- Ci sono altri volumi in uscita con la casa editrice AG Book Publishing? (Vittoria Iacona)
- Sì, il quinto, ma non posso anticipare nulla.
- Quale libro vorrebbe ancora scrivere? (Giovanni Amico)
- Sto già scrivendo il quinto, non programmo il futuro, l’ispirazione è improvvisa e allo stesso tempo emozionante. Vorrei scrivere una fiaba sul circo. //
Intervista degli alunni del laboratorio del progetto “A Scuola di Giornalismo”//
Istituto “Martin Luther King” di Caltanissetta guidato dalla preside prof.ssa Rosa Cartella//
Referente del progetto “A Scuola di Giornalismo” il docente Salvatore Siina//
Caltanissetta, giovedì 31 marzo 2022//
Roberto Perchiazzi è un autore che scrive di favole e fiabe, nato a Napoli nel 1951. Si è dedicato per anni ad attività di animazione per bambini presso scuole e villaggi turistici. Trasferitosi a Roma per lavorare nel settore sanitario, ha portato avanti tale passione a livello amatoriale, creando numerose fiabe. Per la collana “La Biblioteca delle Fate” di AG Book Publishing dell’editrice Angela Cristofaro, ha pubblicato “Anton e Lilian”, “Mimì la farfalla d’oro”, “Nel bosco di Linder”, “Le favole del bosco parlante”.
Incontriamo il nostro intervistato in modalità telematica, egli si mostra disponibile e cordiale, è subito pronto a ricevere le nostre domande. Ci dice che le favole sono parte integrante della sua vita e che non può fare a meno di azionare la sua fantasia e scrivere, scrivere, scrivere. Già mentre si trova insieme a noi si sente dentro l’ispirazione e ci dice che noi potremmo essere i protagonisti delle sue nuove storie.//
Ecco, di seguito, le domande che abbiamo rivolto al nostro protagonista e le risposte che Lui ci ha dato: