//Navigare nel mare della vita – le riflessioni di Salvatore

Navigare nel mare della vita – le riflessioni di Salvatore

di | 2021-12-23T18:20:01+01:00 23-12-2021 18:20|Alboscuole|0 Commenti
Di Salvatore Sciancalepore – classe III sez. I    Considero la vita un viaggio lungo e, poiché quando mi devo spostare, spero sempre di farlo per mare, mi immagino a bordo di una nave, non molto lussuosa, ma confortevole, in modo tale da poter riflettere e, perché no, anche sognare. Ho 13 anni e, davanti a me, ho un lungo percorso da compiere: gli studi, lo sport, che è la mia passione, le scelte professionali, le scelte di vita.  Il viaggio è lungo, dunque, è bene fissare delle tappe e dare ad esse un certo ordine, in caso contrario si rischia il naufragio ed è proprio questo che io voglio evitare nella mia vita.  Frequento la terza media, fra qualche mese dovrò andar via da questa scuola, ho studiato diligentemente, perché ho capito che la scuola è fondamentale nella preparazione alla vita, è fondamentale la cultura, perché libera dall’ignoranza e fa fare scelte giuste. I miei genitori mi ricordano sempre che la scuola viene prima di tutto.  Sinceramente anche lo sport fa parte dei miei interessi, ma viene dopo la scuola, perché non devo diventare Lukaku, ma solo divertirmi a dare quattro calci al pallone, per essere in forma, anche se mi impegno a far vincere la mia squadra, ma sempre con una competizione leale e sportiva. Non nascondo che, a volte, la passione per lo sport prende il sopravvento in me, ma mi riprendo subito e riesco a dare il giusto senso alle cose. Al primo posto, nella mia vita, c’è la famiglia, che amo più di qualunque cosa, all’interno di essa mi sento protetto, sereno, perché capisco che i miei genitori non possono volere che il mio bene: ci sono sempre, quando sono felice e quando sono triste. I rimproveri li accetto, i loro consigli sono una medicina che allevia qualsiasi mia contrarietà. miei genitori sono la Stella polare che illumina il percorso di vita di ciascuno di noi.  Credo anche nell’amicizia, quella vera, quella non competitiva, quella che dura nel tempo, anche a distanza, perché, poi, l’amico vero si vede nel momento del bisogno.  Fare il viaggio della vita con questi valori sarà piacevole, anche se le tempeste non mancheranno, però se c’è un porto sicuro, ci si rifugia e si riprende il viaggio subito dopo.  Non devo dimenticare che se ricevo aiuto, devo anche darlo, dunque, anche la solidarietà verso gli altri deve caratterizzare la mia vita: non voglio essere egoista, scontroso, né rinchiudermi in me stesso, altrimenti divento arido.  Non è facile, al mondo d’oggi, proteggersi dai disvalori, come la competizione, che è positiva solo se non mira a schiacciare gli altri: non dobbiamo mostrare quello che abbiamo, ma quello che siamo. La ricchezza non è un valore, può esser utile per vivere agiatamente, ma non bisogna far mostra e far sentire in difficoltà chi non è ricco, anzi se parte di quel denaro che si possiede può esser utile per aiutare chi è povero, allora vuol dire che si sarà raggiunto uno dei traguardi della vita.