Si è tenuta il 19 Dicembre, presso la palestra coperta della S.S. di I grado “P. N. Vaccina ”, la rappresentazione dal titolo “Natale: voci dal mondo”, che ha visto protagonisti gli alunni che hanno partecipato al progetto “Ragazzi in gamba”- laboratorio “Musica e parole”, organizzato dai docenti di Sostegno e incentrato quest’anno sul tema della diversità, intesa come ricchezza ed educazione alla pace e non come motivo di discriminazione e violenza.
Tutti conosciamo il vero senso del Natale che è celebrazione del Mistero dell’Incarnazione di un Dio che non nasce solo per il ricco o solo per chi crede. I pastori, i re Magi, i personaggi che affollano i nostri presepi sono proprio il simbolo della diversità dello stato sociale, della cultura, della nazione di appartenenza, della religione e in virtù di questo essi ci ricordano il concetto di universalità della salvezza, il cui destinatario è l’UOMO. “Non sono un nero, non sono un giallo, non sono un bianco, sono soltanto un uomo”; con le parole di R. Philombe, i ragazzi hanno iniziano il viaggio immaginario fra i diversi continenti del mondo Europa, America, Africa, Asia, Oceania, ognuna contraddistinta da un colore. Lungo questo viaggio, numerose sono state le voci di poeti, scrittori, autori, uomini grandi della storia che hanno parlato di pace, tolleranza, fratellanza, dignità umana. Si è passati da “Canta il sogno del mondo” del poeta e teologo italiano D. M. Turoldo, al famosissimo discorso di M. L. King, “I have a dream”, magistralmente riproposto dai ragazzi, sia in italiano che in lingua inglese. Certo, noi tutti abbiamo dei sogni e forse alcuni coincidono con quelli espressi dal poeta africano, B. Dadie “…noi ci uniremo, fratelli….”, oppure con quello del poeta turco N. Hicmet “…ama la nuvola, il libro, la macchina, ma prima di tutto l’uomo”, o, ancora, con il sogno dolcissimo di John Lennon “Imagine all the people, living life in peace…”. Questi e tanti altri i versi recitati e cantati dai ragazzi, cercando anche con la danza di esprimere il senso di ciascun popolo e di interiorizzare e trasmettere un messaggio importante, cioè che tutti possiamo sognare….sognare e lottare per un mondo più giusto, per un mondo più unito, perché al di là del colore della pelle, delle tradizioni e delle differenze culturali, siamo tutti uguali nella nostra dimensione umana.
“Il mondo è nelle nostre mani e lotteremo per renderlo migliore!” hanno ribadito i ragazzi nella presentazione dello spettacolo, quel mondo che simbolicamente ha danzato fra le loro braccia tese verso l’alto, sulle note del canto “Amazing grace”;… e sempre con la magia della musica e della canzone si è concluso questo emozionante percorso: “We are the world, we are the children…”