Anche queste feste di Natale sono passate! Devo dire che sono molto contenta perché mi sono
rilassata e anche divertita. In verità credevo che, con tutte le restrizioni dovute all’emergenza Covid,
questo Natale sarebbe stato una noia mortale, invece ho giocato, ben mangiato, incontrato parenti e
qualche amica, ricevuto regali e tanto altro ancora…. Devo dire che, come ogni anno, ho perso tanti
soldi a tombola. La sfiga mi perseguita, sia se gioco in famiglia, sia se gioco con le amiche. Ma,
nonostante abbia il portafoglio vuoto, porterò nel cassetto dei ricordi tutte le risate e i momenti
spensierati che ho vissuto. Anche con i regali non mi è andata male, alla fine ho ricevuto tanti bei
doni e anche carini. Questo Natale 2020 mi ha dato modo anche di riflettere molto perché, se io
l’ho vissuto in pace e salute, circondata dalle persone che mi vogliono bene, ci sono state migliaia
di persone che hanno trascorso queste festività completamente da sole o nel lutto. Penso agli
ammalati negli ospedali, alle persone in quarantena positive al Covid, o alle persone che non hanno
potuto raggiungere i familiari perché lontane. Spero che tutta questa gente abbia trovato la forza e la
fede per non mollare e pensare che sicuramente arriveranno giorni migliori da poter festeggiare in
compagnia. Noi, nei nostri piccoli paesi, siamo stati fortunati perché, nonostante i divieti, è stato più
semplice raggiungere i nostri cari e festeggiare insieme a loro. Il Natale è speranza, ed è proprio da
questa speranza che dobbiamo ripartire e non mollare. Io ringrazio Dio e non mi lamento perché il
mio Natale 2020, nonostante tutto, è stato speciale.
Giusy Marraffa
Il significato del Natale per me è essere più buoni, stare più tempo con la famiglia, rispettare le altre
persone e aiutare quelli che sono meno fortunati di noi. In questi giorni di vacanze natalizie ho
giocato di più alla play-station con i miei amici, ho fatto i compiti delle vacanze, ho trascorso più
tempo con mia mamma che non è andata a lavorare e ho potuto riflettere su questo anno 2020 che è
stato davvero particolare in quanto non avrei mai pensato di vivere questi difficili momenti della
storia dell’umanità. A causa del Corona-virus sono morte molte persone e tanti sono ancora in
ospedale a lottare per la vita, né hanno passato sicuramente un buon Natale, malati e senza poter
vedere nessuno. Io quindi mi sento molto fortunato ad averlo trascorso con la mia famiglia, anche se
con regole restrittive da seguire: nei giorni di zona rossa infatti non siamo usciti per niente di casa.
La mattina di Natale sotto l’albero ho visto il mio regalo e sono stato molto contento: anche se non
più bambino, è sempre una gioia ricevere dei doni! Dopo colazione, ci siamo preparati e andati a messa, io mamma e papà per adorare e pregare il Bambino Gesù, luce e speranza degli uomini; poi
a pranzo riuniti con nonna, i miei zii e cugini. E’ stato un Natale strano, di solito andavamo per le
case dei parenti a fare gli auguri ed era un momento bello per ritrovarsi perché distanti, ma
quest’anno per colpa di questo virus siamo stati tutti più lontani. Ora che hanno scoperto il vaccino,
la cui campagna è già iniziata, speriamo che presto tutto torni come prima, senza nessuna regola,
certificazioni e senza sentire più alla televisione notizie di tutte quelle persone morte. Spero che
questo nuovo anno porti tanta pace e salute a tutti noi, soprattutto a quelle persone che hanno più
bisogno. Rocco Gerace
Il Natale è una festa che ha un valore religioso perché celebra la nascita di Gesù e che si trascorre in
famiglia, si gioca a tombola o a carte e si fanno le grandi tavolate. Ai nostri giorni si aspetta questa
ricorrenza per comprare i regali e questo ha reso il Natale una festa commerciale e consumistica,
tanti poi trascorrono il 25 dicembre in vacanza e dunque si sta perdendo il significato di questa
festa, che è basata sulla gioia di trovarsi insieme con i propri parenti. Questo Natale 2020 è stato
diverso rispetto agli anni precedenti sia dal punto di vista religioso perché la S. Messa di
mezzanotte è stata anticipata e Gesù è nato prima e poi perché, a causa dell’emergenza Covid, non
si sono potute fare le grandi tavolate e ritrovarsi con tutti i parenti. Il mio Natale 2020 è stato infatti
diverso perché io con la mia famiglia non siamo potuti uscire come facevamo gli altri anni durante
le vacanze o ritrovarci con tutti i parenti. Comunque sia il Natale che il Capodanno l’ho passato in
famiglia, con le nonne, gli zii e i cugini che abitano vicini, quelli lontani invece non sono venuti
perché vietati gli spostamenti tra regioni e per prudenza. Anche se questo Natale è stato diverso per
i motivi che ho già scritto, sono contenta per come l’ho passato in felicità assieme alla mia famiglia
perché, anche se solo in quattro, abbiamo giocato lo stesso a tombola sia la vigilia, aspettando la
mezzanotte per porre Gesù nel presepe, sia di Capodanno aspettando l’arrivo del 2021.
Concludendo penso che questo Natale 2020 è stato diverso un pò per tutti, ma spero che le
limitazioni che il Presidente Conte ci ha imposto, siano state rispettate da tutti in modo che il 2021
sia un anno migliore e che tutto torni alla normalità.
Domenica De Angelis
Il Natale è una festa importante che fin da piccolo aspettavo con gioia: preparare il presepe,
addobbare l’albero, le vie del paese illuminate. Ma quest’anno tutto è stato un po’ diverso… Si è
sentita di più la solitudine: molti dei miei parenti non sono venuti per le feste, né mi sono ritrovato
con gli amici per giocare a carte. In questi giorni ho imparato ad apprezzare le piccole cose, come il
bello di stare insieme in famiglia. Ho anche avuto modo di riflettere sulle luci del mio albero: esse mi hanno ricordato che ci sono tante persone che soffrono per la malattia, per la solitudine e
numerose sono morte anche a causa di questo invisibile nemico. Speriamo che tutto questo passi
presto e il ricordo di questo periodo ci faccia pensare alle cose importanti della vita e diventare
persone migliori.
Antonino Currò
Questo Natale purtroppo è stato diverso a causa del Covid-19 che ha cambiato tutto, persino questa
festa amata da tanti. Infatti quest’anno il Natale, non abbiamo potuto passarlo in compagnia dei
nostri amici o parenti, ma solo in famiglia per via delle restrizioni che ha imposto il governo. Io l’ho
trascorso con mio fratello, i miei genitori e mio nonno aspettando la nascita di Gesù bambino. La
mattina abbiamo scartato i regali e poi, tutti insieme abbiamo cucinato. Io mi sono occupata di
preparare un dolce Polacco, un dolce con la ricotta: il “Sernik”. Sono stata felice e mi sono sentita
fortunata perché a noi non manca niente; ma ho pensato alle persone malate di Covid e ai loro
parenti, oppure ai medici e infermieri che assistono i malati o anche ai senza tetto che non sanno
dove ripararsi dal freddo. Ho fatto una preghiera per loro che non hanno trascorso il nostro stesso
Natale. Per questo penso che non c’è stata la magia del Natale, come tutti gli anni precedenti, che
colpiva i nostri cuori e ci faceva diventare più gioiosi e felici. Questa magia è stata velata dalla
sofferenza ma anche carica di speranza per il vaccino che sconfigga questo brutto virus e si torni
presto alla normalità.
Francesca Luci