Haruki Murakami, scrittore giapponese e uno dei più grandi autori della narrativa mondiale, vincitore della sezione La Quercia del Premio Lattes Grinzane 2019.
“Se con le storie che ho scritto sono riuscito, anche solo un pochino, a illuminare gli angoli oscuri di tante caverne in tanti posti del mondo, e se potessi continuare a farlo d’ora innanzi, non ci potrebbe essere per me gioia più grande”.
I suoi libri, da anni in testa alle classifiche, nascono così “Le storie affiorano in modo del tutto spontaneo. Cose che emergono in maniera naturale dal profondo di me, come l’acqua sotterranea sgorga in superficie diventando una fonte”. Murakami Haruki è nato a Kyoto nel 1949 ed è cresciuto a Kobe.
È nato a Kyoto il 12 gennaio 1949, cioè durante il boom di nascite successivo alla Seconda guerra mondiale, ed è figlio unico di due insegnanti di letteratura giapponese. Pur essendo sempre stato interessato a sua volta alla letteratura, cominciò a scrivere solo a 29 anni: prima lavorò in un negozio di dischi e poi insieme a sua moglie aprì e gestì per sette anni, fino al 1981, un bar, il Peter Cat, dove si ascoltava musica jazz tutto il giorno ed erano appese fotografie di gatti dappertutto. Locali come il Peter Cat, i gatti e la musica jazz sono elementi molto familiari ai lettori di Murakami: ci sono nella maggior parte dei suoi romanzi. Una cosa in cui invece la vita di Murakami si differenzia da quella di molti suoi personaggi è la vita sentimentale: lui conobbe sua moglie quando studiava drammaturgia all’università e non ha mai divorziato, mentre molti dei protagonisti dei suoi libri hanno vicende sentimentali più complicate.
Una delle cose che più caratterizza la narrativa di Murakami emerge già da questi piccoli esempi: ritornano sempre certe cose. Oltre ai gatti e alla musica jazz, Murakami ripropone spesso alcuni tipi di personaggi, minuziose descrizioni di persone che cucinano, nomi particolari che hanno significati strani per i giapponesi e passaggi segreti, tra le altre cose. L’illustratore Grant Snider una volta li ha riassunti in una specie di tombola di Murakami, con cui si può giocare ogni volta che si legge un suo romanzo. Un’altra cosa che accomuna le opere di Murakami (quasi tutte) è poi un certo grado di surrealismo o “realismo magico”: capitano spesso cose strane o soprannaturali che i personaggi e i lettori non riescono mai a capire fino in fondo, e questa è una delle cose che più hanno contribuito al suo successo.
È autore di molti romanzi, racconti e saggi e ha tradotto in giapponese autori americani.