Cappadona Marta classe IV B – Mi chiamo Marta, sono la custode del museo “Antico Egitto”. Qui sono esposte preziose statue, reperti, sculture e dipinti. Il più importante è il reperto della tomba di Nefertiti. Pensavo che quello fosse il più bel giorno di tutta la mia vita (perché ć erano tante persone che ammiravano le opere); ma in realtà fu il mio giorno da brivido. Erano le 20, stavo chiudendo il museo, quando ad un tratto le porte si chiusero da sole. Cercai di riaprirle, ma appena toccai la maniglia, un fulmine colpì il tetto. La luce se ne andò e rimasi al buio. Andai al bancone per cercare una torcia, ma sentii nella stanza del sarcofago di Nefertiti un rumore. Io balzai in aria e trovando la torcia l’accesi e andai a controllare. Arrivata lì sbirciai, con paura, ansia e terrore. Vidi una mano scheletrica con un anello, un viso scheletrico con l’ureo e il copricapo delle regine, infine un corpo scheletrico bendato. Non riuscivo a muovermi né a parlare per la paura. Sentivo solo sogghigni di voce strozzata e i passi avvicinarsi. Si! Era proprio una mummia tornata in vita! Riuscii a muovermi, finalmente, corsi e mi nascosi nella stanza del tesoro, dietro ad un mucchietto di amuleti e gioielli. La mummia mi cercò ovunque e infine mi trovò, ma fu abbagliata dal tesoro che non vedeva da più di mille anni. Presa di coraggio colpii la mummia con un amuleto. Il suo scheletro si sgretolò, io fui salva, le porte si aprirono e il giorno era già arrivato. Il sole illuminava le stanze e io chiusi lo scheletro nel sarcofago con un lucchetto, affinchè quella notte orribile non si ripetesse più.