//Movida selvaggia: quando l’alcool dà alla testa…

Movida selvaggia: quando l’alcool dà alla testa…

di | 2022-02-02T18:50:25+01:00 2-2-2022 18:50|Alboscuole|0 Commenti
L’ eccessivo consumo dell’alcool è considerato un problema che, in questi ultimi anni, sta creando sempre maggior preoccupazione, soprattutto tra giovani e minorenni. Scientificamente parlando, pur essendo una sostanza legale, l’alcol può portare ad una vera e propria dipendenza se assunto in quantità smisurate. Una legge ha stabilito il divieto di vendita e somministrazione di bevande alcoliche ai minorenni. In particolare, ad oggi in Italia, è un reato somministrare alcol a minori di 16 anni: chi trasgredisce tale legge può essere punito con la reclusione fino a 1 anno, con corrispondente sospensione della licenza commerciale. Invece, la somministrazione di bevande alcoliche a minorenni di età compresa tra i 16 e 18 anni, è punita con una sanzione pecuniaria che varia dai 250 ed i 1000 euro: di conseguenza, per il titolare di un esercizio commerciale, vige l’obbligo di chiedere un documento d’identità ai ragazzi che vogliano acquistare o consumare alcolici, per accertarne l’età.
Ma la presenza di queste leggi non impedisce la vendita e la somministrazione di alcolici ai minorenni; anzi, negli ultimi tempi la situazione sembra degenerata a tal punto che, città come Milano, Roma, Firenze e Napoli, hanno preso provvedimenti come la disposizione di arresti e multe nei confronti di minorenni trovati in possesso di alcol. L’ultimo episodio accaduto é quello di una ragazza di 16 anni finita in coma etilico nel comune di Pomigliano d’Arco, precisamente in piazza mercato, centro della movida del paese. E’ successo lo scorso 12 novembre. la ragazza é collassata dopo aver bevuto numerosi cicchetti alcolici: la giovane, portata in ospedale dai paramedici del 118 – dove é stata rianimata più volte – é stata dimessa il giorno dopo. Il primo cittadino, Gianluca del Mastro, dopo il terribile episodio accaduto – con l’aiuto dei carabinieri – ha disposto la chiusura del bar (dove si vendevano cicchetti alla cifra irrisoria di 50 centesimi) e ha emanato un’ordinanza “anti-alcol”. Questo è solo uno degli ultimi episodi riportato dai giornali. Ma ve ne sono tanti altri rimasti anonimi ma non per questo meno preoccupanti.
Oramai, i ragazzi di oggi, pensano che assumere alcol fino ad ubriacarsi sia l’arma migliore per procurarsi degli amici, per fare colpo su una ragazza o per risultare agli occhi degli altri più adulti ma, evidentemente, ancora non hanno capito che questa loro “strategia” può portarli in un letto d’ospedale o, in alcuni casi, alla morte. Per non parlare dei rischi per sè e per gli altri in questi tempi di pandemia.
MICHELE DI LUISE,  MANUEL CHIANESE E BENEDETTO PEZONE (3^ A)