di Maria Rosaria Vitiello – Grazie, prego, scusa, per piacere…ecco le parole brevi e facili da dire ma che la loro eco è eterna, come diceva Madre Teresa di Calcutta. Queste sono le “parole chiavi” andate perdute tanto tempo fa, che aprivano “le porte delle buona educazione” e che ora i ragazzi delle classi Quarte sezioni A e B dell’Istituto Comprensivo “Don Enrico Smaldone” hanno recuperato in occasione della Settimana della Gentilezza, che va dal 6 al 13 novembre, partecipando ad un percorso educativo – didattico con una serie di attività e giochi proposti da Geronimo Stilton nel programma “MOSTRI DI GENTILEZZA”, per scoprire il potere della Gentilezza e sviluppare l’apprendimento dello “Star Bene Insieme”.
In un momento storico in cui la dimensione sociale sembra perdersi in tante individualità, la Gentilezza può diventare il filo conduttore del nostro essere e stare insieme a scuola, in famiglia, negli ambienti in cui viviamo; un primo passo nella relazione con l’altro, non semplicemente sinonimo di cortesia, ma un valore da recuperare e da coltivare fin da piccoli. In un mondo sempre più globale e chiuso in se stesso, la semplice idea che un sorriso, un tono di voce pacato, una stretta di mano o un’azione inconsueta diventano una “stranezza” aumenta la necessità che la gentilezza torni a diffondersi.
Partendo da queste semplici riflessioni, abbiamo realizzato “un viaggio formativo” in cui ogni allievo ha avuto la possibilità, attraverso le diverse attività, di capire che ognuno di loro non è solo, isolato, ma ha bisogno degli altri perché è proprio la relazione con gli altri che risponde al bisogno primario dell’affettività umana. I ragazzi sono stati guidati a riflettere su ciò che è bene fare e, nello stesso tempo, ad analizzare i sentimenti che provano quando non sono gentili. In questo modo sono arrivati alla conclusione che la cattiveria e la rabbia fanno star male contro la tendenza ad essere felice.
Dunque, l’obiettivo principale è stato quello di prendere coscienza che la propria umanità è misurata dal grado di gentilezza che si manifesta nei confronti dell’altro, affinché potessero acquisire le competenze sociali dello Star Bene insieme all’interno del gruppo classe, dove spesso si verificano dinamiche conflittuali. Per questo si è reso necessario attivare questo tipo di percorso in cui i ragazzi hanno potuto conoscere e sperimentare gli effetti benefici su di sé e sugli altri della gentilezza.
Per fare ciò ci siamo, innanzitutto, proposti di fare almeno un gesto gentile ogni giorno e di costruire insieme una “classe di tutto rispetto”.
Grazie a questo percorso, che durerà per tutto l’anno scolastico, i ragazzi hanno compreso che la gentilezza non è una moda ma uno stile di vita.
Essa deve continuare, si deve trasformare in un modo di essere!
E speriamo che sia contagiosa!