Di Anna Shimili
9 maggio 1978: una data buia e cupa per tutta l’Italia. Un giorno in cui il maggior statista, padre costituente e leader della Democrazia Cristiana venne ritrovato ucciso con 12 colpi di pistola in una Renault rossa in Via Caetani. Ed è proprio in questo giorno che si commemora e si rimpiange l’onorevole Aldo Moro. Ma com’è possibile che questo grande uomo venne rapito e ucciso dopo 55 giorni di prigonia? Lui voleva coinvolgere il Partito Comunista nella politica governativa dell’epoca. Questa proposta viene ricordata con il nome Compromesso storico, ma le Brigate Rosse volevano evitare questa unione e perciò secondo loro, uccidendo Moro si sarebbe anche “ucciso” il regime democristiano. Il 9 maggio 2019 si commemora il suo 41°anniversario di morte e noi ragazzi delle classi terze della scuola secondaria Antonio Galateo abbiamo partecipato personalmente alla sua commemorazione che è avvenuta a Maglie, il suo luogo di nascita. Ci si dirige verso la Piazza intitolata “alle vittime di Via Fani” dove si trova la casa di Moro. In questa piazza si trova la sua statua dove si è deposta la corona di alloro. Veniamo accolti dal sindaco di Maglie che inizia il suo discorso dicendo: “In questo giorno ricordiamo uno statista importante per la nostra nazione e per l’Europa. Aldo Moro va ricordato soprattutto come Padre Costituente perchè sin da quel momento è riuscito a portare quei valori fondamentali cioè quelli di libertà e di attenzione verso l’uomo. Viene ricordato soprattutto come una persona aperta al dialogo e che rispettava le idee degli altri. Secondo lui per costruire un futuro bisognava comprendere le ragioni degli altri”. Nel suo discorso ha anche citato i problemi di cui Aldo Moro si occupava, problemi molto attuali: l’attenzione dell’Europa, i flussi migratori, i giovani e il mondo del lavoro e differenze tra Nord e Sud. Possiamo riflettere a come sia attuale il pensiero di Aldo Moro, nonostante fosse morto 41 anni fa. Per noi ragazzi è stato importante partecipare a questa commemorazione, perchè possiamo riflettere a come questo “gigante” per tutta la sua vita si sia occupato in primo luogo di garantire la libertà, una parola che regge la nostra vita e con la quale non potremmo fare a meno. Una parte del suo impegno politico non molto conosciuto è il suo impegno per la costruzione di pace nel Mar Mediterraneo che viene considerata da Moro come un mare della letteratura, della storia e dello scambio tra culture e lingue. Era sempre alla ricerca della pace e della cooperazione economica con i paesi situati sulla sponda sud del Mediterraneo come Algeria, Tunisia, Marocco ecc. Una frase che spesso ripeteva era: “Nessuno è chiamato a scegliere tra l’essere in Europa o nel Mediterraneo perchè l’Europa intera è nel Mediterraneo”. Sono contenta di aver preso parte a questa commemorazione e di aver rappresentato la nostra scuola. Ho capito che i grandi uomini del passato non ritorneranno mai più, ma la loro vita è per noi giovani un esempio indelebile