di Mario D’Onofrio – 5^E –
I diritti umani rappresentano una delle più grandi conquiste dell’umanità. Come afferma Jean Hamburger, grande biologo francese, essi non sono diritti naturali connaturati all’uomo. L’uomo biologico, infatti, tende a prevaricare sull’altro, ad aggredirlo e sopraffarlo per sopravvivere. È la legge della natura secondo cui crudeltà, disprezzo per il proprio simile e ingiustizia prevalgono sull’amore, sulla fratellanza e sull’uguaglianza. È per questo che i diritti umani sono una vittoria sociale, grazie alla quale l’uomo è riuscito a limitare i propri impulsi per favorire la società. Se la teoria proposta da Hamburger è corretta, e dai fatti di cronaca che quotidianamente pullulano nei mass-media sembra essere proprio così, significa che la tensione esistente tra homo societatis e homo biologicus non avrà mai fine. Ne deriva che la protezione internazionale dei diritti umani non terminerà né in un giorno, né in un anno, ma sarà un processo che dovrà protrarsi per intere generazioni o, forse, per l’intero arco dell’esistenza umana. Ma siamo sicuri che, al giorno d’oggi, i diritti umani vengano completamente rispettati? Purtroppo, ci sono ingenti forze che si oppongono alla loro realizzazione e applicazione, come regimi autoritari, strutture governative soverchianti e gruppi che usano la violenza contro persone innocenti e indifese. L’antisemitismo, che ha portato al genocidio degli ebrei, è il più importante esempio di privazione dei diritti umani per antonomasia. In risposta a questo tragico avvenimento storico, il 10 dicembre del 1948, fu istituita a Parigi un’assemblea generale delle Nazioni Unite, dopo la quale fu siglata la “Dichiarazione dei diritti umani”. Comprende 30 articoli, tra cui i diritti fondamentali: diritto alla vita, diritto alla libertà, all’uguaglianza, alla libertà di pensiero e all’istruzione. Essa non si è però rivelata completamente risolutiva. Infatti, non sono di certo scomparsi gli atti di violenza nei confronti di persone solo perché hanno un diverso colore della pelle, sopprimendo il diritto all’uguaglianza. Questi episodi sono presenti principalmente negli Stati Uniti d’America, dove la violenza contro i cosiddetti uomini di colore è all’ordine del giorno. Questo razzismo fonda le sue radici in diversi secoli fa, quando i diritti di questi uomini venivano brutalmente calpestati, in quanto venivano sfruttati come schiavi dai bianchi americani. Nonostante la guerra civile combattuta negli Stati Uniti, l’uguaglianza sembra una vetta molto lontana da raggiungere. In diversi paesi sottosviluppati, i bambini vengono sfruttati per la manodopera, sottopagati, a dimostrazione del fatto che, ancora oggi, sono molte le persone private dei propri diritti. Questi avvenimenti non sono distanti neanche dall’Italia. Per citarne qualcuno, sono molte le donne private della loro libertà, obbligate alla prostituzione e trattate come se fossero degli oggetti. Nelson Mandela, il quale ha dedicato completamente la sua vita alla lotta per la libertà, afferma nella sua autobiografia: <<Dopo aver scalato una grande collina, ho trovato che vi sono ancora molte più colline da scalare>> per sottolineare che i diritti umani operano assai lentamente e la loro completa realizzazione si compirà soltanto con il concorso di Organizzazioni non governative, con la collaborazione degli Stati, ma soprattutto con l’aiuto delle persone che compongono la società. Solo così si potrà arrivare alla completa applicazione dei diritti umani e vivere in un mondo migliore.