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Mobilità sostenibile

di | 2019-05-03T16:35:39+02:00 3-5-2019 16:35|Alboscuole|0 Commenti
MOBILITA’ SOSTENIBILE E AMBIENTE: A CHE PUNTO E’ LA BASILICATA? Si parla tanto di energia rinnovabile, ma sappiamo definirla con precisione? E soprattutto, sappiamo il suo efficace contributo al miglioramento delle condizioni di vita nel pianeta? Da più parti, si ipotizzano possibili risposte e soluzioni. Sicuramente, è prioritario affermare che per energia rinnovabile si intende qualsiasi tipo si energia si riesca a produrre da fonti che si consumano nello stesso tempo in cui vengono prodotte. La sfida del mondo moderno, è certamente arrivare ad un trasporto, sia pubblico che privato, che rispetti l’ambiente e che utilizzi solo risorse rinnovabili è un obiettivo già messo in atto da alcuni Paesi. Pertanto, si parla di mobilità sostenibile come un nuovo modo di muoversi attraverso mezzi che riducano l’impatto ambientale, sociale ed economico. Essa serve sostanzialmente a limitare le immissioni inquinanti nell’atmosfera e a ridurre i problemi legati al traffico. In Italia nel dicembre 2018 le vendite di veicoli eco-friendly sono quasi raddoppiate rispetto al 2017, ma i numeri sono ancora troppo esigui. Fondamentali saranno le installazioni delle colonnine di ricarica, che ancora bloccano l’acquisto dell’auto elettrica: elettrici di diverso genere, come auto, bici e scooter: chi sceglie un mezzo a zero emissioni deve sentirsi sicuro di poter usufruire della ricarica elettrica ovunque si trovi. Bisogna aggiungere che, nei motori elettrici sfruttati da questi veicoli sono presenti spazzole collegate ad una pila: la corrente elettrica circolantepassa attraverso le spazzole, poi per il rotorefino a raggiungere le bobine. Questa corrente genera campo magnetico, facendo diventare la bobina stessa il magnete. Si origina così una coppia in grado di far muovere la bobina e mettere in rotazione il rotore. In questa analisi generale,  proviamo indagare come, la nostra piccola regione, si stia muovendo. In Basilicata, solo 1 persona su 3 sceglie il mezzo pubblico per spostarsi, collocandosi tra gli ultimi posti nella graduatoria nazionale per quanto riguarda il rispetto dell’ambiente. L’Istituto superiore di formazione e di ricerca per i trasporti spiega come l’82,9% dei Lucani usi l’auto anche quando il posto di lavoro dista meno di 15 chilometri. Ciò è sicuramente dovuto, all’antiquato sistema di trasporti presente nella Regione e alla mancanza di altri mezzi diversi dall’auto. Inoltre, solo lo 0,9% degli abitanti percorre la strada a piedi nella tratta casa-lavoro.  Tutto ciò appare paradossale, se si confrontano questi dati con la produzione di energia in Basilicata. Infatti, a guardar bene, l’87%, della produzione energetica lucana, proviene da fonti rinnovabili ed è in atto una vera e propria decarbonizzazione del sistema energetico.  E’ allora, perché il piano di mobilità sostenibile è ancora così “inibito”? per fortuna, emergono alcuni timidi seganli di cambiamento. Qualcosa si “muove”. Per ridurre l’impatto ambientale dei mezzi di trasporto, le città hanno sviluppato il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), per esempio, il Comune di Matera ha previsto un piano di spesa di 90mila euro, a partire dal 2018, per realizzare un nuovo sistema di mobilità urbana che tenga conto delle esigenze della città dei Sassi, in vista della sfida del 2019.  Inoltre, è già presente in zona la piattaforma “Sharing&Charging Network”, che offre la possibilità si caricare e utilizzare mezzi. Quindi dalla millenaria città dei Sassi, dove tutto sembra fermo, ma in realtà, tutto cambia può partire la rivoluzione per la moderna mobilità. E citando “lo zio” di Spiderman, “da una grande potere derivano grandi responsabilità”, possiamo dire, a gran voce, che Matera può e deve mostrare a tutti che la svolta verso l’indipendenza da combustibili fossili è possibile.   Lomurno Francesca Santantonio Paolo