- Quante ore trascorrevi a giocare?
- Sei ore al giorno, praticamente l’intero pomeriggio.
- Che cosa provavi?
- Curiosità, divertimento.
- Eri mai felice?
- Sì, quando giocavo con persone online simpatiche.
- Trovavi il tempo per studiare?
- Sì, non avevo bisogno di molto tempo perché ero estremamente attento in classe durante le lezioni, in modo da studiare meno a casa.
- Quando studiavi?
- Nelle pause tra una partita e l’altra.
- Avevi progetti di vita, in quel periodo?
- Il gioco mi allontanava da ogni progetto di vita, per me esisteva solo “Lui”.
- Cosa vorresti dire a coloro che trascorrono molto tempo giocando online?
- Fortunatamente io ho capito che quella che conducevo, non era una vita normale, che in fondo se ero felice solo quando giocavo con gli altri, voleva dire che anche io avevo bisogno di frequentare i miei coetanei, di relazionarmi con loro. Ho capito di aver sprecato tanto, tantissimo tempo…avrei potuto dedicarmi con più passione allo studio, avrei potuto uscire a mangiare un gelato, stare di più con i “miei”, fare un po’ di volontariato…
CLASSE 1H
A scuola noi alunni impariamo che il gioco è un diritto di ogni giovane, lo dice infatti la Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia, che ha stabilito che il fanciullo deve dedicarsi al gioco e attività ricreative culturali e artistiche. Allora ci chiediamo se il gioco e le attività ricreative, di cui parla la Convenzione, sia anche il gioco online.
Quest’anno stiamo trattando con la nostra docente di Italiano diversi aspetti della Cittadinanza Digitale e il gioco online è un argomento che ci ha molto interessati, perché ci sono troppi giovani, anche nostri coetanei, che trascorrono ore e ore e ore davanti ad un monitor, costruendosi spesso identità false , vivendo, anziché la propria vita, quella di un “avatar”, cioè un personaggio virtuale.
Alex è un adolescente che ha trascorso molto tempo giocando online.
A lui abbiamo rivolto qualche domanda: