//Maturità senza scritti? L’opinione dei docenti

Maturità senza scritti? L’opinione dei docenti

di | 2021-11-23T17:54:39+01:00 23-11-2021 17:47|Alboscuole|0 Commenti

Come tutti gli anni, anche questo il 22 giugno 2022 ci sarà l’avvio della maturità. Le modalità in cui si svolgerà l’esame non sono ancora ben note, perché il Ministro dell’istruzione non ci ha ancora fornito notizie dettagliate a riguardo. Una decisione sembra essere già in parte presa, perché, perdurando  lo stato di emergenza da Covid-19, c’è il rischio di un ritorno alla didattica a distanza. Sembra essere quindi probabile un Esame di Stato con: maxi orale; elaborato; commissione interna e presidente esterno. L’unica novità rispetto agli anni scorsi potrebbe essere la possibilità di svolgere il tema di letteratura che, al momento, sembra essere solo un’ipotesi remota e che i ragazzi non sembrano molto gradire. Ed infatti , ragazzi del quinto anno hanno avvertito la necessità di dar vita ad una petizione per far rendere noto il proprio pensiero e far in modo di precisare le proprie difficoltà. I giovani che dovranno affrontare l’esame di maturità chiedono di poter riconfermare le stesse procedure degli anni scorsi. Ma l’argomento essenziale di questa petizione è quello di poter eliminare con o senza emergenza covid definitivamente gli esami scritti. Il motivo?  Essi sostengono che, messi di fronte ad una prova scritta, si sentirebbero sotto pressione e pertanto potrebbero essere messe a dura prova le proprie capacità; I ragazzi trascorrono la maggior parte del loro tempo con i loro professori che dovrebbero ormai conoscerli e non avrebbero pertanto bisogno di doverli valutare in base ad una prova fatta con ansia e agitazione. Se questo può risultare l’opinione dei ragazzi, bisogna tenere conto che dall’altro lato abbiamo i nostri cari professori e professoresse che hanno il diritto di esprimere secondo la loro esperienza un loro parere riguardo a questa dinamica. Dunque noi ragazzi della Redazione abbiamo chiesto ai docenti di Italiano del triennio cosa ne pensassero di questa petizione.
Prof.ssa Tilde Cinquegrana: “Non sono d’accorso ad eliminare gli scritti. È importante valutare le capacità dei ragazzi in maniera completa, per accertare le loro competenze nel comporre un testo espositivo, argomentativo, nello svolgere un’analisi del testo”.
Prof.ssa Titti Conte “Non sono d’accordo con la petizione messa in atto dagli studenti. Credo che, a conclusione di un percorso di studio, un insegnante sia già in grado di poter fornire una valutazione esaustiva inerente sia le capacità creative e di scrittura dell’allievo sia quelle espositive e di rielaborazione dei contenuti. Pertanto, in tal senso, risulterebbe essere pleonastico non solo un esame scritto, bensì anche quello orale. Ritengo dunque che entrambe le prove vadano espletate in quanto complementari per un esame di Stato.
Per la prof.ssa Elena Esposito sarebbe giusto far ripetere ai ragazzi di quinta lo stesso esame degli anni scorsi. Questo perché la DAD ha prodotto scarsi risultati su una buona parte dei ragazzi.
Prof. Salvatore Giordano: “Non vedo per qual motivo si debba abolire la prova scritta. Semmai va riformulata. Proporrei il tema tradizionale e qualche “bella” traccia (a scelta). Tracce, cioè, che possano permettere ai ragazzi di esprimersi al meglio e di saggiare  le proprie capacità logico-espositive. Privarli di questa possibilità rischia di penalizzare i più bravi, quelli che negli anni hanno maturato, con encomiabile impegno, tale fondamentale ed irrinunciabile competenza.”
Prof.ssa Rita Lombardi: “La pandemia ha cambiato tante cose, ma spero che non ci privi anche della penna, della carta, e soprattutto del pensiero critico alla base della scrittura.”
Prof.ssa Mariateresa Menale: “A mio avviso bisognerebbe replicare la modalità d’esame degli ultimi due anni peri i ragazzi di quinta che hanno trascorso in DAD tempi maggiori, per cui sono stati sicuramente più penalizzati.”
Prof.ssa Filomena Rao: “Sono del parere che la prima prova scritta vada espletata. Anche con forme diverse, con tipologie di testi diversi. Almeno per non far disabituare, non mortificare i ragazzi se sostenessero un esame come questi due ultimi sostanzialmente farlocco (pur comprendendo l’emergenza). In definitiva, ritengo che sia utile e costruttivo per i ragazzi (anche per una loro crescita) affrontare una prova scritta.”
Prof.ssa Maria Sagliocco:” Riguardo questa petizione bisognerebbe sicuramente tener conto della pandemia che ancora tutt’oggi non ci lascia scampo. È vero che noi professori abbiamo un’idea degli alunni dagli anni scorsi, ma nonostante ciò all’esame sarebbe preferibile fare lo stesso la prova scritta di tipologia C, per evitare di causare ansia ai ragazzi facendoli sentire a loro agio e farli parlare liberamente della loro esperienza riguardo questi anni trascorsi a scuola. Quindi io sono favorevole alla prova scritta dove si  potrebbe fare un resoconto di questi cinque anni di esperienza, che liberi da tensioni e preoccupazioni causate dall’esame. La maturità di voi ragazzi sta anche in questo.”
Prof.ssa Carmela Ucciero: “Bisogna fare una riforma. Le prove scritte non sono necessarie, in quanto i docenti conoscono i ragazzi da cinque anni per cui hanno tutti i modi per valutarli. A mio parere, invece, è molto utile il colloquio interdisciplinare. Quindi sono d’accordo per l’eliminazione della prova scritta, non solo quest’anno a causa del Covid, ma penso che bisognerebbe proprio rivedere la modalità di prova dell’esame.”
Prof.ssa Gina Vanacore:” Per gli alunni delle classi V è opportuno evitare la prova scritta di italiano perché nei due anni di didattica a distanza, causa covid, non è stato possibile dare agli studenti una giusta preparazione per affrontare una tale prova.”
Questi i pareri dei nostri docenti di Italiano che noi ringraziamo per averci dato il loro contributo.
ANNA DI RONZA, MARTINA TANA, PIETRO DE BIASE (5^ A)