- testi (es. brani in poesia o in prosa, in lingua italiana o straniera);
- documenti (es. spunti tratti da giornali o riviste, foto di beni artistici e monumenti, riproduzioni di opere d’arte, ma anche grafici, tabelle con dati significativi, etc.);
- esperienze e progetti (es.: spunti tratti anche dal documento del consiglio di classe);
- problemi (es.: situazioni problematiche legate alla specificità dell’indirizzo, semplici casi pratici e professionali).
di LA REDAZIONE-
Quest’anno è stato un anno speciale per i maturandi, poiché sono cambiate improvvisamente le “regole del gioco”.
Durante il mese di marzo, infatti, gli studenti che hanno sostenuto quest’anno la “maturità” hanno svolto le Prove Invalsi, con prove al computer di Italiano, Matematica e Inglese, prove che soltanto quest’anno non hanno costituito requisito di ammissione all’esame di Stato.
Con l’introduzione della prova d’Inglese, anche nell’ultima classe della scuola secondaria di secondo grado (grado 13), si completa il sistema di rilevazione delle competenze ricettive della lingua: ascolto e lettura, e gli studenti hanno così l’opportunità di verificare le loro competenze in Inglese secondo i criteri del Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER).
E’ poi anche cambiata la struttura delle prove scritte. Per la prima prova, gli studenti hanno avuto l’opportunità di scegliere tra tre tipologie e 7 tracce; la seconda prova è diventata multidisciplinare e anche al liceo scientifico la seconda prova è mista, con problemi e quesiti di fisica e matematica insieme.
Le novità della maturità 2019 non hanno risparmiato l’esame orale.
Rispetto al passato, è scomparsa la tesina e hanno fatto il loro ingresso le famose buste: il candidato ha scelto una delle tre buste proposte dalla Commissione che potevano contenere materiali di diverso tipo. Secondo quanto stabilito dal Ministero dell’Istruzione, infatti, i materiali possono consistere in: