di Geremia Manente, Classe 1^ B. –
Buongiorno Cari lettori, oggi lunedì 10 maggio 2021 con la buona notizia riferita al colore giallo di quasi tutte le Regioni è il giusto pretesto per scrivere quest’articolo. Tra la fine di marzo e l’inizio di aprile c‘è stato un aumento dei contagi e le scuole chiusero interrompendo la frequenza e furono adottate adeguate misure restrittive per tutti. Ero un po’ preoccupato perché c’era una situazione di incertezza. Inizialmente io e i miei compagni di classe non ci credevamo, finché la notizia fu data dal telegiornale: “Italia chiusa da lunedì”. Ero un po’ triste perché ciò significava di re-iniziare con la DAD. In quelle giornate bevevo, mangiavo, dormivo e basta e non riuscivo a fare altro. L’unica cosa che riuscivo a fare era quella di giocare a scacchi sul cellulare, ma dopo le partite ritornavo ad essere depresso. La circolare della Scuola ci aveva avvisati che sarebbero iniziate le lezioni in DAD distinte in sincrone e asincrone. Giunse il lunedì mattina ed aspettavo davanti al PC che le lezioni si svolgessero, intanto i miei compagni continuavano a scrivere messaggi nel gruppo di classe: “Ma come si entra nella lezione. – Ma c’è la lezione? – Che materie abbiamo?”. Mentre stavo preparando i libri delle materie previste per quel giorno improvvisamente sul computer mi comparse la scritta ‘UNISCITI ALLA LEZIONE’. In quel momento il cuore mi batteva a mille. Ho cliccato su ‘PARTECIPA’ ed ho visto la professoressa che aveva incominciato a dire: “Buongiorno ragazzi come state?”. Ho cercato di rispondere ma dopo cinque minuti mi sono accorto che avevo il microfono spento e così ho provveduto ad accenderlo ed ho risposto ”PRESENTE”. La professoressa mi ha risposto con: “Ma buon giorno Geremia come stai?”. In quel momento ero in ansia e sudavo freddo e così ho risposto “Bene, .. bene .. Professoressa” ed ho chiuso l’audio. Il secondo giorno un’altra Professoressa doveva interrogare sui metalli e pronunciò il mio nome. Io con tutta l’ansia addosso ho acceso il microfono e proprio quando stavo per iniziare a parlare mia madre accese l’aspirapolvere così ho pensato tra me e me: “Sono finito!”.