Martin Lutero è stato un teologo tedesco, noto soprattutto per essere stato l’iniziatore del protestantesimo e diede vita a una nuova teologia in cui sostenne la non necessarietà dell’intercessione della Chiesa per la salvezza dell’anima.
Martin Lutero nacque a Eisleben il 10 novembre 1483 ed era figlio di Hans Luther (1459-1530) e Margarethe Ziegler (1459-1531), genitori entrambi non ricchi.
L’ambiente in cui crebbe Lutero era cattolico e severo, ma anche rozzo e volgare.
Un anno dopo la nascita di Martin la famiglia si trasferì a Mansfeld, dove il bambino cominciò a frequentare la scuola; fu nella biblioteca di questo istituto che lesse per la prima volta la Bibbia.
Un evento del luglio 1505 indirizzò il suo futuro: mentre era in viaggio fu sorpreso da un violento temporale alle porte di Stotterheim, un villaggio sassone. Caduto a terra per gli effetti di un fulmine poco distante, rivolse una promessa a Sant’Anna; se si fosse salvato avrebbe abbracciato la vita monacale.
Il 17 luglio 1505, a ventidue anni, entrò nel convento agostiniano di Erfurt, dove approfondì e studiò le lettere di San Paolo e gli scritti religiosi di Sant’Agostino. Più tardi fu ordinato sacerdote nonostante il padre fosse contrario.
Nel 1506 si laureò in teologia e nel 1513 iniziò a tenere lezioni sui Salmi.
Lo studio della Bibbia, la preghiera e la meditazione aiutarono Lutero a pervenire a un’idea diversa di come Dio considera i peccatori. Da qui derivò l’idea che il favore di Dio non è qualcosa che si possa guadagnare, ma viene concesso a coloro che manifestano fede.
Nel 1517 il principe Alberto di Brandeburgo, ora anche arcivescovo di Magonza, incaricò il monaco domenicano Johann Tetzel di predicare le indulgenze nei suoi domini.
Lutero giudicò la predicazione di Tetzel assurda sotto ogni punto di vista e decise di contrastarla per iscritto. Il 31 ottobre 1517 Lutero affigge sulla porta della chiesa di Wittenberg 95 tesi in latino riguardanti le indulgenze. Il testo era indirizzato, oltre che al suo ordinario, il vescovo del Brandeburgo, all’arcivescovo Alberto, a cui Lutero intendeva mostrare il pessimo comportamento del suo incaricato Tetzel.
Lo scontro con le alte gerarchie ecclesiastiche fu inevitabile. La fama del monaco ribelle si diffuse in tutta la Sassonia elettorale.
Nel gennaio del 1518 la notizia giunse a Roma e Papa Leone X ordinò al generale vicario degli agostiniani di tenere tranquillo Lutero. All’inizio la curia romana pensava si trattasse di una delle solite dispute fratesche e non attribuì eccessiva importanza alla contestazione di Lutero.
Contemporaneamente egli dava alle stampe le Risoluzioni riguardo alle 95 tesi, un testo in cui le affermazioni del 1517 venivano ridiscusse in modo più articolato attraverso citazioni e riferimenti alla Sacra Scrittura.
Le Risoluzioni furono inviate a Roma per essere esaminate da papa Leone X, il quale questa volta autorizzò l’apertura di un processo nei confronti del monaco ribelle.
Lutero ebbe sessanta giorni di tempo per presentarsi a Roma e contestare l’accusa , ma la paura fondata di essere arrestato e condannato senza la possibilità di spiegare le proprie ragioni spinse Lutero a rivolgersi al principe Federico per ottenere protezione. Fu quindi deciso di spostare il processo in Germania dove in quel periodo si sarebbe tenuta la dieta imperiale per tutelare Lutero,
Intanto la sua fama continuò a crescere e ad attirare molti curiosi a Wittenberg e faceva molti proseliti.
Nel gennaio del 1520 si riunì a Roma il primo concistoro (assemblea di uomini di chiesa) contro Lutero, e in giugno fu emanata la bolla che invitava Lutero a ritrattare ufficialmente le sue posizioni altrimenti sarebbe stato scomunicato.
Il 3 gennaio 1521 Papa Leone X scomunicava Martin Lutero con l’accusa di eresia e fu convocata una dieta. Il 16 aprile del 1521 Lutero giunse alla dieta salutato festosamente dalla popolazione.
Il giorno dopo la Dieta venne informata delle decisioni dell’Imperatore: egli si dichiarava disposto a rispettare il salvacondotto che aveva concesso a Lutero e quindi gli concedeva d’allontanarsi; nel contempo però affermava di essere deciso ad «agire contro di lui come contro un eretico» e chiedeva agli ordini che tenessero fede alla promessa che gli era stata fatta, cioè che avrebbero collaborato alla cattura del monaco qualora si fosse rifiutato di ritrattare.
Con Lutero assente sia a Wittenberg che in altri luoghi della Germania iniziarono a scoppiare disordini e si riscontravano comportamenti contrari alla dottrina cattolica da parte dei sacerdoti. L’8 maggio 1521 Carlo V proclamò l’editto di Worms, con il quale le tesi luterane venivano ufficialmente condannate e Lutero veniva considerato un fuorilegge e un nemico pubblico. La situazione di Lutero si fece estremamente pericolosa e c’era chi temeva, e chi sperava, che l’intera vicenda si concludesse, come tante altre volte in passato, col rogo. Il 1º dicembre 1521 era intanto morto papa Leone X. Nel marzo 1522 Lutero rientrò a Wittenberg. La prima edizione del Nuovo Testamento fu pubblicata in quell’anno.
Nel maggio del 1524 le episodiche insurrezioni contadine divennero una vera e propria ribellione, che si diffuse in tutta la Germania meridionale e centrale. Essi chiedevano meno tasse, l’abolizione del privilegio che permetteva ai nobili di attraversare i campi (seminati o pronti al raccolto) per inseguire la selvaggina, e la restituzione delle terre destinate agli usi comuni dei loro villaggi.
Nel 1527, intanto, in rotta politica col papato, Carlo V mosse verso Roma dove le truppe dei mercenari lanzichenecchi, in maggioranza luterani e antipapisti, la saccheggiarono gravemente. Fu una delle prime guerre di religione tra cattolici e protestanti.
Intanto la salute di Lutero si era andata deteriorando progressivamente fino a che si ammalò gravemente di ulcera. Quando Lutero era sul letto di morte, gli amici gli chiesero se era ancora convinto di ciò che aveva insegnato. Rispose: «Sì», e poco dopo spirò. Morì nel 1546 nella natia Eisleben, dove si era nuovamente stabilito.
La Riforma, promossa determinò la formazione di un nuovo movimento religioso nell’Europa Occidentale detto protestantesimo. Nel giro di poco tempo ciascun principato tedesco si schierò per la fede protestante o per quella cattolica.
Anna Carla Prattichizzo