di SOFIA RANFAGNI PICCHIANTI – La libertà è un valore fondamentale nella vita di ogni umano e nessuno di noi dovrebbe esserne privato, mai, per nessuna ragione. La libertà è pura vita e ci rende potenti nel nostro piccolo di poter fare ciò che vogliamo, essere ciò che desideriamo e diventare, anche cambiando, ciò a cui aspiriamo.
È proprio questa la base su cui si costruisce il film di Dario Albertini “Manuel”, in uscita dal 3 maggio in tutte le sale italiane. Di genere drammatico, “Manuel” racconta la storia di un ragazzo (Andrea Lattanzi) che altro non cerca se non la libertà, per se stesso e anche per la propria mamma Veronica (Francesca Antonelli). Una libertà che gli permetta di riscattarsi e di cambiare vita, dando una svolta alla propria esistenza e a quella della propria condizione sociale.
Non appena compie i 18 anni, può finalmente essere libero e lasciare l’istituto per minori nel quale aveva vissuto tutti i giorni della sua vita fino ad allora, in seguito all’arresto della madre, finita in carcere.
La libertà che però assapora, non ha il gusto che si aspettava: infatti, una volta uscito dal collegio, deve fare i conti con la vita reale, dalla quale si era completamente distaccato e nella quale, oramai, non ha nessun punto fermo dal quale poter ripartire.
La questione diventa davvero complicata e stressante per Manuel nel momento in cui deve prendere in mano la situazione sociale della madre: ha infatti ora la possibilità di scegliere se prendersela a carico, e permetterle quindi di condurla agli arresti domiciliari, portandola via dalla cella nella quale è rimasta per molti anni. La vita della madre si mescola qui con quella del figlio: entrambi cercano il modo migliore per ricominciare da capo, sperando di ottenere come singoli ma anche come famiglia una libertà maggiore cercando tutte le loro forze e il loro coraggio per voltare pagina, affinché possano ricostruire il mondo nel quale adesso vivono.
Il film racconta della vita di Manuel, che altro non è che un ragazzo con tanta voglia di ricominciare e lottare per i valori che vuole davvero nel suo cuore, pronto ad affrontare la vita che lo aspetta, nonostante sembri il contrario mentre girovaga per il suo quartiere desolato e contemporaneamente pieno delle sue paure e speranze che spesso lo assalgono e ne fanno una preda. Manuel è stanco di essere il Manuel che è sempre stato, un adolescente vuoto: vuole diventare un adulto, un grande, un forte. Si sente soffocato, non può più vivere un secondo in più rinchiuso nel suo mondo, ha bisogno di respirare aria di libertà.
Riuscirà a conquistare il tesoro della libertà? Ma soprattutto, sarà in grado di sistemare tutto e di non perdere la propria libertà, cercando di proteggere quella della madre?