Il nuoto è la sua vita, raccontava suo padre. Manuel circa 1 mese fa è stato colpito da una pallottola sulla gamba, dopo numerosi interventi Manuel si sveglia e dice a suo padre che non sente più le gambe. I medici con grandissimo dolore gli comunicano che non potrà più nuotare. Per lui nuotare è una grande passione che non potrà coltivare.
Manuel è nato nel 1999 a Trieste ma è cresciuto a Treviso. Si trovava a Roma per ragioni sportive, dopo una brutta stagione a causa della monucleosi. Dopo questo brutto incidente Manuel ha perso ogni speranza di diventare un grande campione.
I medici dicono che si tratta di una lesione midollare completa. Il padre di Manuel ha raccontato che suo figlio aveva un sogno cioè quello di arrivare alle olimpiadi. Quella fatidica sera, secondo il racconto della fidanzata, apparve dal nulla un motorino nero. Chi guidava ha sparato e ha colpito Manuel alla gamba che era fuori da una tabaccheria a chiacchierare con la sua fidanzata.
I due ragazzi che gli hanno sparato dopo una settimana si sono dichiarati colpevoli, dicendo che avevano sbagliato persona e che non volevano sparare a Manuel.
Io penso che sparare ad una persona, anche se ci ha fatto un torto non è un gesto umano, perché fare del male ad altri può compromettere la sua esistenza come è successo a Manuel.
Spero con tutto il cuore che lui possa trovare una ragione di esistere e inventarsi un nuovo cammino di vita per essere comunque un vincitore.
Anche se la ferita si rimargina e la rabbia rimane, dobbiamo trovare la forza per trasformare in positivo le nostre difficoltà.
Pedroni Cristian 2 E