In data 03 maggio 2024, presso la sala polifunzionale del Comune di Elini, si è tenuto un incontro intitolato “Film & meeting- eventi itineranti 2024”. L’evento è stato organizzato da una regista di nome Pj Gambioli, originaria di Nuoro, la quale ha coordinato il programma, ha presentato i suoi due cortometraggi e ha gestito il dibattito che coinvolgeva degli ospiti speciali. Tra essi ricordiamo: l’assessora ai servizi sociali del Comune; una Consigliera Regionale; la Consigliera di Parità della Provincia di Nuoro; un’ostetrica del Consultorio familiare; una Dottoressa del presidio ospedaliero di Lanusei e una libera professionista. I saluti e l’introduzione sono stati effettuati dal sindaco di Elini e successivamente sono intervenute le sei protagoniste della serata. La conclusione del lavoro è stata pronunciata da un Consigliere Regionale. I temi centrali che sono stati affrontati riguardavano la post-pandemia, in particolar modo gli effetti sul lavoro delle donne e sulla salute psicofisica di bambini e adolescenti. Il primo cortometraggio dal titolo “Mamme fuori mercato” era focalizzato su uno dei problemi che coinvolge maggiormente l’Italia: la difficoltà delle donne, che hanno uno o più figli piccoli, a trovare un’occupazione. Nonostante sia un diritto che tutte dovrebbero possedere, la maggior parte dei datori di lavoro preferiscono non assumerle perché pensano che potrebbero causare dei problemi per quanto riguarda il rispetto dei vari turni lavorativi. Inoltre rischierebbero di assentarsi frequentemente avendo dei bambini molto piccoli a cui devono prestare attenzione. Nel breve video che è stato proiettato, la protagonista, una giovane neomamma, durante il colloquio di lavoro si è sentita costretta a mentire, affermando di non avere figli. Purtroppo, nella nostra società, queste situazioni accadono spesso, discriminando continuamente le donne ed impedendo loro di ottenere un’autonomia economica che oggigiorno è fondamentale per crescere i propri figli con serenità. In seguito alla Pandemia da Covid-19, questa problematica si è amplificata, così come i disagi che hanno vissuto tanti bambini e adolescenti in quel periodo. Il secondo cortometraggio intitolato “Inverti” ha un significato profondo perché la piccola protagonista che stava attraversando momenti di solitudine e paura, a causa della quarantena, desiderava ritornare a quegli attimi in cui era spensierata e non aveva brutti pensieri che le attraversavano la mente. Per salvarsi da questa situazione utilizzava la fantasia che le permetteva di rivivere episodi che l’avevano resa veramente felice. Per fare ciò le bastava dire la parola “inverti” e così accadeva la magia. Molti bambini, non riuscendo a superare questi ostacoli, hanno sofferto e sono stati aiutati dalle famiglie e dai servizi sanitari e sociali. Quest’iniziativa è stata apprezzata da numerosi cittadini che si sono riuniti per discutere di questi temi delicati che ci continuano a coinvolgere e che spesso vengono sottovalutati. Inoltre è importante sensibilizzare anche i piccoli paesi e non solo le grandi città perché questi grandi scogli sono presenti ovunque.