di Davide Formicola 2^B –
Gli Inuit sono un piccolo popolo dell’ Artico, discendenti dei Thule. Essi rappresentano uno dei due gruppi principali in cui sono suddivisi gli Eschimesi ( l’ altro gruppo si chiama Yupik).
Il nome di “Eschimesi” fu dato loro dagli Americani per indicare quel popolo loro vicino, ma agli Inuit e agli Yupik non piaceva essere chiamati così.
La loro mitologia può essere riassunta come una forma di sciamanesimo basata su principi animisti. A differenza di molte altre credenze dei popoli artici, quella degli Inuit non ha mai smesso di avere seguaci nei secoli. Per questo, nonostante il credo religioso portante degli Inuit sia quello Cristiano, molti continuano a mantenere diverse credenze tradizionali e originarie del luogo, non accettando in toto la visione del mondo del Cristianesimo. Molti Inuit credono, infatti, che qualunque cosa, anche inanimata, abbia un’ anima dentro di sé, che chiamano “anirniq”.Da tale credenza derivano anche le loro divinità, tra cui Sedna, dea del mare, Malina, dea del sole e Sila, dio dell’ aria; le anime di queste divinità ritengono essere all’ interno di determinati materiali, animali, o addirittura oggetti. Si crede anche che, ucciso un animale o un uomo, l’ anirniq del cadavere, una volta fuori dal corpo, possa prendersi la propria vendetta. Secondo le loro credenze ciò è inevitabile, la vendetta di un’anima sul proprio carnefice può essere solamente alleggerita grazie a dei rituali e a dei sacrifici ben precisi.
Dall’arrivo del Cristianesimo, anirniq è stato accettato come termine cristiano di anima, da cui derivano anche le parole: anirnisiaq (angelo), e anirnialuk (Dio).