//#MajoranaPentameron “A ciascuno il suo: Miti e leggende dal mondo” Leggende nordiche: Jormungand, Il serpente del mondo

#MajoranaPentameron “A ciascuno il suo: Miti e leggende dal mondo” Leggende nordiche: Jormungand, Il serpente del mondo

di | 2020-05-05T19:07:15+02:00 5-5-2020 19:07|Alboscuole|0 Commenti
di Alice Fiorenza IIB   Nella mitologia nordica, Jormungand (anche conosciuto come Jörmungandr) nacque dal dio Loki, e dalla gigantessa Angrboða, assieli di Loki vengano portati al suo cospetto, perché si possa decidere come me ai suoi due fratelli, il grande lupo Fenrir e la regina dei morti Hel. Tutti e tre furono allevati  nella terra dei giganti, sottratti alla vista degli dei. Le profezie avevano annunciato che da una simile progenie non sarebbero venuti che guai, per questo Odino ordinò che fossero neutralizzati. Jormungand venne destinato all’esilio negli oceani, dove si pensava non avrebbe potuto nuocere a nessuno. Purtroppo, il serpente nei mari crebbe fino a  poter stringere tra le sue spire l’intera Midgard: se il gigantesco serpente l’avesse lasciato andare, il mondo sarebbe finito, e per questo Thor decise di uccidere la maligna serpe. Il dio si fece accompagnare da un  gigante e, dalla sua barca in mezzo all’oceano, si mise a pescare nella speranza che il mostro abboccasse e, per facilitare le cose,  usò una testa di bue come esca. Dopo un po’  Jörmungandr abboccò. Thor riuscì a trascinare in superficie il gigantesco serpente, il quale si dibatté violentemente, provando a liberarsi e  sputando ovunque sangue e mortale veleno. Tuttavia, quando Thor stava per colpire Jörmungandr col suo leggendario martello, il gigante intervenne, tagliò la lenza che legava l’amo e liberò il serpente che così tornò  nel profondo degli abissi, al sicuro e in attesa della sua rivincita. Secondo le profezie,  nel tempo della  battaglia finale tra le forze dell’ordine e della luce contro quelle delle tenebre e del caos, Jörmungandrsarebbe emerso dalle acque e avrebbe a portato morte e distruzione ovunque, avvelenando anche il cielo con il suo potente veleno.