//#MajoranaDecameron-Le mie letture-3^C- LA TREGUA

#MajoranaDecameron-Le mie letture-3^C- LA TREGUA

di | 2020-03-19T07:32:57+01:00 17-3-2020 19:12|Alboscuole|0 Commenti
di Giulio Marchegiano – 3^C –   “La Tregua” è un romanzo di Primo Levi, scritto tra il 1961 e il 1962 ( l’ autore aveva già scritto alcune pagine tra il 1947 e il 1948) e pubblicato nel 1963 da Einaudi. L’ opera è la continuazione delle vicissitudini raccontate in “ Se questo è un uomo”, libro che rese celebre Primo Levi, consacrandolo alla fama mondiale, vicissitudini vissute da Primo Levi dopo la liberazione di Auschwitz nel gennaio del 1945 ad opera delle truppe russe. Il titolo “La Tregua” rispecchia il senso di sospensione del proprio destino in attesa di ritornare ad una vita normale. La tregua è suddivisa in 17 capitoli ed è introdotta, come “ Se questo è un uomo”, da un testo in versi che introduce le principali tematiche del libro (Shemà). Il libro di Levi narra il suo viaggio verso Torino, sua città natale, viaggio che inizia alla fine del febbraio 1945 dal campo di Auschwitz . Il protagonista è condotto dalle truppe dell’ Armata Rossa prima in Ucraina, poi in Bielorussia, quindi in Romania, per giungere in Austria attraverso Ungheria e Slovacchia e infine giunge a Verona e poi a Torino. Nel primo capitolo “ Il disgelo” Levi descrive il 27 gennaio 1945, giorno in cui egli, mentre sta trasportando ,con l’ amico Charles, alla fossa comune il corpo di un compagno di stanza scorge da lontano la prima pattuglia di soldati russi. Tre giorni dopo un prigioniero russo lo trasporta sopra un carretto nel lager centrale di Auschwitz. Nel secondo capitolo Levi parla del suo ricovero in un ospedale nel campo grande di Auschwitz e  narra la storia di un bambino nato e morto nel campo e altre storie di prigionieri tra le quali quella di Olga e di Vanda. Il terzo capitolo “ Il greco”, ambientato dopo la liberazione, parla dell’ incontro di Levi con un altro ex prigioniero di Auschwitz, un greco ebreo di Salonicco; insieme essi raggiungono Cracovia dove alloggiano in una caserma di soldati italiani. I due uomini diventano amici a tal punto che il greco racconta a Levi le sue idee sulla vita, sulla morte, sul lavoro, sugli uomini e sulla guerra. I due amici si lasciano dopo qualche giorno di viaggio dopo essere giunti al campo di raccolta di ex prigionieri a Katowice. Nel quarto capitolo “ Katowice” Levi racconta la sua esperienza di infermiere nel campo di sosta gestito e diretto da un commando russo , dove ha modo di conoscere Cesare, che sarà protagonista del capitolo quinto,il medico Leonardo e l’ infermiera Galina. Nel quinto capitolo intitolato “ Cesare” Levi parla appunto di Cesare, un commerciante di Roma che diventerà suo compagno di viaggio. Nel sesto capitolo “ Victory Day” l’ autore racconta l’ euforia generale che segna la fine della guerra e lo spettacolo teatrale allestito dai sovietici per festeggiare la vittoria dell’ Armata Rossa sui nazisti. Dopo una partita di calcio Levi si ammala di pleurite. Nel settimo capitolo “ I sognatori” l’ autore descrive la guarigione dalla malattia grazie ai suoi amici dottori, Leonardo e Gottlieb e racconta anche le storie di alcuni compagni di camera . Nell’ ottavo capitolo “ Verso Sud” si parla del viaggio verso Odessa, punto di imbarco verso l’ Italia; il successivo viaggio in treno viene bloccato a causa dell’ interruzione della ferrovia ed egli si ferma per tre giorni a Zmerinka. Nel nono capitolo “ Viaggio verso Nord” Levi e Cesare giungono in un campo di smistamento in Bielorussia. Nel decimo capitolo “ Una curizetta” Levi racconta il viaggio a piedi verso il campo di Staryje Doroghi, dove il protagonista e i suoi amici  barattano una gallinella con i sei piatti che usavano per mangiare. Nell’ undicesimo capitolo “ Vecchie Strade” giungono finalmente nel campo di Staryje Doroghi che in russo significa vecchie strade dove alloggiano nella casa rossa. Nel dodicesimo capitolo “ Il bosco e la via” Levi descrive la permanenza nella casa rossa, vecchia caserma dell’ esercito sovietico, dove  trascorrono due mesi e assistono al passaggio dell’ Armata Rossa ormai al disarmo . Nel tredicesimo capitolo “ Vacanza” Levi racconta l’ incontro emozionante con Flora, una donna ebreo-italiana conosciuta nel lager. Nel quattordicesimo capitolo “ Teatro” Primo Levi racconta lo spettacolo teatrale che gli italiani allestiscono per intrattenere gli occupanti della casa rossa. Il mattino seguente il generale Tymosenko arriva ad annunciare la definitiva, prossima partenza. Nel quindicesimo capitolo “ Da Staryje Doroghi a Iasi” l’autore racconta il 15 settembre, giorno della sua partenza. Il treno passa da Kazatin, dove Levi saluta per l’ ultima volta Galina, l’infermiera di Katowice e arriva a Iasi dove riceve dagli altri ebrei  una somma irrisoria , in quanto i rubli erano stati sequestrati al confine russo dai soldati che ne impedivano l’ esportazione . Nel sedicesimo capitolo “Da Iasi alla linea” Levi racconta l’ attraversamento della Romania, dell’ Ungheria e dell’ Austria e l’ arrivo a Vienna l’ 8 ottobre . Alcuni giorni dopo Levi e i suoi compagni  attraversano la frontiera e passano dalla protezione sovietica a quella americana e, condotti in un campo profughi , ottengono un bagno e una disinfestazione accurata. Nel diciassettesimo capitolo, l’ ultimo, intitolato “ Il risveglio” Levi arriva a Verona il 17 ottobre  e a Torino il 19 ottobre ,dopo 35 giorni di viaggio, ritrovando la propria casa e l’ affetto dei familiari. Ho letto con molto interesse “ La tregua” , un libro che narra avvenimenti sospesi in un tempo tanto dilatato da essere quasi irreale ,avvenimenti che costituiscono una tregua tra l’ esistenza senza futuro del lager e il futuro aspro della vita civile nella quale i deportati dovettero reinserirsi , carichi dei traumi e delle privazioni materiali e psicologiche alle quali furono sottoposti. Mi sono molto commosso nel leggere le pagine più tragiche , testimonianza di un periodo orrendo vissuto da migliaia di innocenti immolati sull’ altare della follia e della cupidigia ,che scrissero con il loro sangue una delle pagine più buie dell’ umanità. Nel libro  la “Tregua” mi ha inoltre molto affascinato la capacità di Levi di sviluppare i temi della gioia e dell’ ironia , temi con i quali affronta e cerca di trasformare tutti i segni della morte ancora ben visibili nelle città dell’ Europa che attraversa nel suo lungo viaggio . La capacità di superare tante difficoltà e sofferenze,credo soltanto apparentemente ,alla luce della sua tragica fine, gli permisero però a quel tempo di ritrovare la voglia di ricreare rapporti umani al fine di riscattare la degradazione e l’annientamento morale subiti: non resta che inchinarsi di fronte a tanta abilità letteraria e a tanta ricchezza interiore .