Mi è venuta letteralmente addosso, mentre stavo giocando a racchettoni, poi mi ha offerto un gelato per scusarsi e così abbiamo iniziato a parlare. Non avevamo molte cose in comune: a me piaceva la musica Jazz e le serie tv, a lei piaceva il metal e non aveva mai visto neanche una puntata di una serie tv ma sembrava che già ci conoscessimo da tempo. Da quel giorno abbiamo iniziato a incontrarci “per caso” a un bar sul lungomare: io prendevo la mia coca zero e lei il suo mojito. Abbiamo iniziato a conoscerci e, dopo ore e ore di conversazione, abbiamo deciso di uscire insieme a cena in un locale che aveva aperto da poco.
Mi sto preparando per uscire, sono indeciso se indossare la camicia bianca o la maglietta blu. Mi accorgo che mancano dieci minuti all’appuntamento e vado a prendere l’auto. Come al solito, sono in ansia e sono in ritardo. La vedo da lontano: ha un vestito nero e delle ballerine bianche. Sale in macchina e mi dice: < Tre minuti di ritardo, complimenti.> Io sbianco. < Sto scherzando, muoviti che voglio vedere il tramonto.> Siamo sulla spiaggia vicino al mare. Mi sussurra:<Il tramonto è bellissimo.> < Sinceramente non lo sto guardando.> Lei mi bacia ma io sono fermo, come pietrificato . Poi mi dice: < Scusa devo andare.> Io rimango lì con le mie domande e il ricordo del suo volto dolce. La mattina successiva ci incontriamo al solito bar. Mi chiede scusa e, per farsi perdonare, mi rioffre un gelato e mi dice: <Lo so che sono un casino ma dovresti abituarti ai miei gelati di scuse.> < Sì, sei veramente un casino ma è il motivo principale per cui ti amo.>