Questa storia me la raccontava mia nonna (che è di Foggia), quando ero piccolo. A sua volta, la mamma di mia nonna la raccontava a mia mamma e la bisnonna a mia nonna, insomma è una storia che si tramanda nel tempo. Ovviamente è in dialetto foggiano, ma io ho riportato solo alcune espressioni in dialetto: leggerlo non fa lo stesso effetto che ascoltarlo, soprattutto perché l’intonazione e le espressioni sono tutto in questo genere di racconto.
C’era una volta, tanto tempo fa, una mamma con due figlie, una di nome Maria e una di nome di nome Marta.
Maria era più brava ed obbediente, Marta invece più cattivella e disubbidiente.
Un giorno la mamma disse a Marta: “Vuoi andare a buttare la spazzatura?”
Marta rispose di no, Maria subito disse: “Vado io mamma.”” Va bene, ma stai attenta che nella grotta lì vicino c’è Marmarnuc che prende le bambine.” le disse la mamma. Mentre gettava la spazzatura, alla ragazza cadde il secchio nella grotta di Marmarnuc; allora si affacciò e disse: “Marmarnuc mi dai il secchio?”Marmarnuc rispose: “ascinne e pigliatello (scendi e prendilo).” La bambina scese e vide la grotta di Marmarnuc tutta sporca e anche lui con i vestiti tutti sporchi. Marmanruc allora le disse: “Azzappame sta casa ( distruggimi la casa)”
Allora Maria si mise e gli pulì tutta la casa, poi Mamarnuc le disse; “Azzappami sti vestiti( distruggimi i vestiti) ma Maria invece di fare quello che lui le aveva chiesto, gli mise i vestiti puliti.
Marmarnuc vide che era brava e le disse: “vieni qua adesso ti devo fare un bel regalo” e le domandò: “che vestito vuoi, quello bello o quello brutto?” Maria gli rispose di volere quello brutto.
Invece Marmarnuc, per premiarla di quello che aveva fatto, le fece apparire un vestito bellissimo e le chiese ancora: “Quali scarpe vuoi? Quelle belle o quelle brutte?e Maria rispose: “Quelle brutte perché mi hai dato già il vestito bello.”
Invece Marmarnuc le fece apparire quelle belle e le disse: “Adesso che vai a casa e senti un asino che raglia abbassa la testa; quando senti il gallo che canta alza la testa.”
Mentre andava a casa sentì l’asino che ragliava ed abbassò la testa, dopo un poco sentì il gallo cantare ed alzò la testa e le si attaccò una stella tutta d’oro sulla fronte.
Arrivata a casa la mamma le chiese chi le avesse dato tutti quei doni. Marta, saputo che era stato Mamarnurc,disse alla mamma che pure lei voleva andare a gettare la spazzatura, così Marmarnuc avrebbe regalato anche a lei il vestito e le scarpe belle.
Una volta arrivata vicino all’entrata della grotta di Mamarnurc gettò il secchio e la spazzatura nella grotta di proposito e disse: “Marmarnuc mi dai il secchio?”Marmarnuc, come il giorno prima disse: “Ascinne e pigliatello” (scendi e prendilo).
Marta scese subito e vide che aveva sporcato tutta la casa e i vestiti.
Marmarnuc disse a Marta:” Azappami sta casa!” e lei distrusse la casa; poi le disse: “Azzappami sti vestiti” e lei gli stracciò i vestiti. Allora Mamarnurc le chiese:” Che vestito vuoi quello bello o quello brutto?” Marta rispose subito di desiderare il vestito bello. Marmarnuc invece le fece apparire un vestito tutto vecchio e le domandò: ”Adesso che scarpe vuoi?” Marta rispose di volere quelle belle perché già aveva avuto il vestito brutto, ma invece Marmarnuc le fece apparire le scarpe vecchie e le disse: “Adesso che vai a casa e senti cantare il gallo, abbassa la testa; quando senti l’asino che raglia alza la testa.”
Mentre andava a casa Marta sentì il gallo e abbassò la testa, quando sentì l’asino che ragliava alzò la testa e subito una coda di asino le si attaccò alla fronte e, mentre camminava, piangeva e diceva: “mamma mia bimbaloo-mamma mia bimbaloo.” E la coda dell’asino le dondolava sul naso.
Arrivata a casa, la mamma, appena la vide, le chiese che cosa fosse successo e la ragazza le raccontò tutto per filo e per segno.
La mamma prese le forbici per tagliare la coda che cresceva sulla fronte, ma più tagliava più cresceva.
La mamma disse che l’unica cosa che si potesse fare era chiamare la Fatina per vedere se riuscisse a fare qualcosa. La Fatina le disse: “ti è successo questo perché tu sei disobbediente ed hai fatto la cattiva con Marmarnuc.”
Marta disse alla fatina: “Ti prometto che farò la brava e ubbidirò sempre.”
La fatina con la bacchetta magica fece apparire un vestito tutto bello pure a lei e fece scomparire la coda dell’asino dalla fronte.
Da quel giorno Marta diventò una brava bambina e non fece più nessuna cattiveria né a sua sorella né a nessun altro.