Fanpage, un noto giornale online, ha condotto un interessante esperimento sociale che vede coinvolto un gruppo di 12 persone, 6 uomini e 6 donne, in procinto di partecipare a una gara di corsa.
Prima di dare il via alla gara, i corridori sono stati chiamati a fare un passo avanti o indietro a seconda che le parole pronunciate dal conduttore dell’esperimento al megafono rispecchiassero o meno la propria condizione.
“Se il tuo capo è del tuo stesso sesso fai un passo avanti”
“Se senti tu il peso delle faccende domestiche fai un passo indietro”
“Se hai subito molestie sul luogo di lavoro fai un passo indietro”
“Se camminando non ricevi commenti osceni fai un passo avanti”
Sebbene affermazioni di questo tipo non abbiano nulla a che vedere con i meriti dei partecipanti alla gara, prima di iniziare la corsa gli uomini si trovano (almeno) un passo avanti rispetto alle donne, avendo quindi più possibilità di vincere.
La parità di genere è un traguardo ancora molto lontano nel nostro Bel Paese, che si guadagna, stando ad una classifica stilata dall’Eige -agenzia europea che monitora l’uguaglianza di genere nell’Unione- nel 2019, il quattordicesimo posto tra gli Stati dell’UE, 4 punti sotto la media europea.
Sebbene nel corso degli anni siano stati fatti passi da gigante, il risultato non è ancora soddisfacente.
L’Italia rimane uno dei Paesi in cui la differenza di genere denota una notevole disparità nelle opportunità di accesso al mondo del lavoro e a posizioni di potere. Per non parlare, poi, delle retribuzioni: nonostante anche in questo campo siano stati registrati dei miglioramenti, una donna guadagna, stando al Secondo il Gender Gap Report 2019, il 10% in meno rispetto ad un uomo.
Secondo il World Economic Forum, sulla base della situazione attuale, dovranno passare quasi 100 anni prima che ogni forma di disparità di genere venga colmata, ma ognuno di noi, nel suo piccolo, può fare la differenza.
Donne e uomini non sono uguali in tutto e per tutto, è vero. La conformazione fisica potrebbe predisporre maggiormente un sesso piuttosto che l’altro allo svolgimento di determinati impieghi, ma la storia ci insegna che, più che la biologia, sono stati la società e i luoghi comuni ad ingigantire le minuscole differenze presenti tra la mente di un uomo e quella di una donna, decisamente insufficienti a spiegare e giustificare gli stereotipi sulla differenza di genere. Ciascuno, in quanto individuo unico e irripetibile, ha i propri punti di forza e debolezza, ma tutti meritiamo di sviluppare la nostra personalità nelle modalità che preferiamo, a prescindere dal nostro genere.
L’espressione soffitto di vetro, coniata da Marilyn Loden nel 1978, sta ad indicare quel limite oltre il quale una donna, per la società, non può spingersi. E’ come se, arrivata ad un certo livello di realizzazione personale e lavorativa, questa barriera invisibile le impedisca di ambire più in alto.
Essere femministi, oggi, significa distruggere questa barriera, lottare affinchè a nessuna donna venga negato più alcun diritto per via del proprio genere, affinchè uomini e donne possano godere di pari opportunità lavorative, affinchè nessuna ragazza cresca con la convinzione di aver bisogno di un uomo per sentirsi completa e, perchè no, anche affinchè nessun uomo abbia paura di mostrare le proprie fragilità o sia costretto ad indossare una corazza e incarnare la figura del duro soltanto perchè questa è l’immagine stereotipata che la società ha di lui.
Finchè non impareremo a rispettarci e sostenerci come esseri umani
Essere femministi non riguarda solo le donne, ma l’intera comunità. Significa battersi per l’uguaglianza, perchè nessuno sia costretto ad essere qualcosa di diverso da ciò che è, perchè nessuno stia un passo avanti o un passo indietro, ma perchè tutti, l’uno accanto all’altra, possiamo godere, soltanto in relazione alle nostre capacità e ai nostri meriti, di ciò che il futuro ha in serbo per noi.