Nel 1998 Mario Merz, nato a Milano nel 1925, eclettico esponente dell’Arte povera, in occasione dell’evento “Luci d’Artista”, istalla sulla cupola della Mole Antonelliana una composizione ispirata alla successione di Fibonacci.
L’opera, intitolata “Il volo dei numeri”, riproduce la progressione per cui ogni numero è il risultato della somma dei due precedenti, creando una sequenza euritmica e dinamica.
Merz è stato tra i primi ad utilizzare la luce fluorescente nelle sue istallazioni; stavolta ha scelto il rosso come metafora dell’energia.
La Mole è indubbiamente l’edificio simbolo di Torino: oggi ospita il Museo del Cinema. Commissionata dalla comunità ebraica, doveva ospitare un luogo di culto e d’istruzione; per i suoi costi eccessivi, fu ceduta al Comune in cambio di un suolo su cui costruire una nuova sinagoga. Il progetto fu modificato con l’aggiunta di un piano, di un colonnato circolare denominato “lanterna” e di una guglia in stile neogotico, che le conferisce eleganza ed originalità oltre ad un’altezza imponente: 167 metri!
Classe 1C: Carlo Del Vento, Andrea De Nicolò, Nicolò Monopoli, Giovanni Novelli.