La guerra tra la Turchia e le milizie curde che controllano il Nord della Siria è iniziata: primi raid da parte di Ankara che ha iniziato anche l’offensiva terrestre, ci sono già vittime civili con la popolazione che è in fuga.
La guerra della Turchia contro i curdi nel Nord della Siria è iniziata, con gli Stati Uniti che hanno voltato le spalle alle milizie della Ypg con le quali negli ultimi anni avevano combattuto insieme con successo il sedicente Stato Islamico del Daesh. Lo scopo di Ankara è quello di creare una sorta di zona cuscinetto lungo il confine tra Turchia e Siria, nel territorio al momento controllato dalle milizie curde dopo la fine del califfato dell’Isis. Da tempo Recep Erdogan parla della necessità di realizzare una safety zone per difendere la Turchia dalla minaccia terroristica dei curdi, che si sono detti disposti a tutto pur di difendere il loro territorio. Dopo l’abbandono delle truppe americane dalla zona, hanno preso il via gli attacchi aerei da parte di Ankara che avrebbero colpito la città siriana di Ras al-Ayn che si trova al ridosso del confine con la Turchia. Al tempo stesso, l’esercito di Erdogan ha iniziato ad ammassare i propri mezzi militari verso i territori controllati dai curdi, provocando una prima fuga di massa da parte della popolazione civile. Circa cinquemila soldati turchi hanno iniziato una offensiva di terra nella regione di Tal Abyad, dove c’è stato il primo scontro diretto con le milizie curde dell’Unità di protezione popolare. Secondo il Ministero della Difesa di Ankara un militare turco sarebbe stato ucciso in battaglia, mentre sarebbero già 227 i miliziani delle Ypd morti con la BBC che parla di 15 civili uccisi soprattutto nella città di Qamishli. La decisione da parte della Turchia di iniziare una guerra in Siria ha provocato la dura reazione non solo dell’Occidente ma anche di Russia e Iran, con il Consiglio di Sicurezza dell’Onu che si riunirà di urgenza. Tra i vari conflitti quello tra la Turchia e i curdi è uno di quelli che affonda maggiormente le proprie radici nel tempo, con la loro questione che non è stata mai veramente risolta fin dai tempi del primo dopoguerra.
di Francesco Fusaro 2 B
Ma perchè questo ennesimo conflitto che piega il mondo e annienta disintegra e distrugge vite umane? Perchè noi che siamo proiettati al futuro non dobbiamo pensare un mondo diverso da questo in cui viviamo?
Con il Trattato di Losanna è stata cancellata la prerogativa della creazione di uno Stato autonomo del Kurdistan: dopo essere stati a lungo discriminati, negli ani ’80 con la nascita del PKK i curdi hanno iniziato una rivolta armata durata fino al 2001 che ha provocato decine di migliaia di vittime su entrambi i fronti.
Il Nord della Siria al momento è in mano alla Ypg, milizie curdo-siriane dell’Unità di protezione popolare che sono in trattativa con Damasco per rendere il Paese una sorta di Stato federale ottenendo così una sostanziale autonomia dal governo centrale di Assad.
Una ipotesi questa che spaventa la Turchia, che non vorrebbe la creazione di un territorio riconosciuto in mano ai curdi lungo il suo confine. Ogni velleità di invasione finora era stato però stoppato dal veto degli Stati Uniti.
Adesso che la Casa Bianca ha annunciato il ritiro delle proprie truppe della zona, circa 1.000 unità, Donald Trump è come se avesse dato il suo personale via libera alle operazioni militari da parte di Ankara che puntualmente sono iniziate.
Gli Stati Uniti ora che il califfato è dato per sconfitto si sono tirati indietro, lavandosi le mani delle conseguenze di quelle che il Presidente americano ha definito come “guerre ridicole e tribali”. L’obiettivo quindi è quello di creare una zona cuscinetto lungo il confine siriano, dove dare una casa anche a quel milione di profughi di rifugiati siriani bloccati in Turchia dopo la chiusura della rotta balcanica.
Fa paura parlare di guerra…fa paura parlare di guerra sempre!