//LUDWIG VAN BEETHOVEN

LUDWIG VAN BEETHOVEN

di | 2022-03-13T08:03:14+01:00 13-3-2022 7:42|Alboscuole|0 Commenti
di Francesco Lazzarini, Classe 1^ B. –  Cari lettori della nostra testata FOSCARINI NEWS appassionati di Musica Classica non riesco a non pensare ad un ‘Grande’ compositore, forse il più grande di ogni tempo e luogo. E’ stato anche definito un titanio del pensiero musicale per la sua vena musicale che gli ha permesso di raggiungere traguardi artistici che, anche dopo la sua morte e perfino nei nostri tempi, si sono rivelati di portata irraggiungibile. Mi sto riferendo a Ludwig van Beethoven. Sono stato attirato dal suo pensiero musicale che, unito alla genialità delle sue composizioni, mi hanno indotto ad approfondire le mie informazioni, così attraverso una mia ricerca personale, cercherò di inserire in quest’articolo quanto ho trovato sulla sua biografia. Nacque a Bonn in Germania, il 17 Dicembre 1770 in una famiglia che non aveva risorse economiche per potergli garantire un adeguato proseguo sia nel campo economico che in quello culturale. Il padre cercò di sfruttare le precoci abilità musicali del figlio per ottenere risorse finanziarie, senza riuscirvi, poiché il poco guadagno del figlio lo spendeva tutto nel bere. La madre onesta ed umile purtroppo era di salute cagionevole ma, nonostante questo, potò alla luce 7 figli dei quali 4 perirono prematuramente. Date le precarie condizioni economiche che imperversano nella sua famiglia il piccolo musicista incominciò a far riferimento al suo spiccato talento, pertanto, appena compiuti i nove anni, andò a studiare presso l’organista di corte Christian Neefe. Al suo tredicesimo anno di età purtroppo dovette assistere al nefasto evento attraverso il quale morirono sia il padre che la madre e questo fatto lo traumatizzò per lungo tempo. L’anno successivo fu organista della cappella del Principe Elettore e poi suonò insieme a suo fratello come polistrumentista nell’orchestra del teatro. Per migliorare le proprie condizioni economiche e professionali decise nel 1792 di trasferirsi a Vienna dove restò per tutta la vita. In questa città incominciò la sua straordinaria fase di produzione musicale che venne accolta dai nobili del tempo. I ricchi borghesi se lo contendevano tra di loro promettendogli vitalizi per poter apparire nei frontespizi delle sue opere anche se le composizioni erano scritte secondo il proprio sentire e stile musicale e non secondo commissioni. Venne colpito da sordità in giovane età e per comunicare con lui i suoi amici lo dovettero fare per iscritto. Questa sua condizione fisica, nonostante l’insorgere di crisi profonde a causa di tale distacco dal mondo reale furono tali da spingerlo verso il suicidio, ma non gli impedì di continuare a comporre. Cercò anche relazioni con nobildonne ma non riuscì ad avere dei figli con loro, allora ripiegò verso il nipote Karl che era rimasto orfano del padre. La sua ultima apparizione in pubblico fu nel 1824 in occasione del concerto della sua celebre “nona sinfonia”. Durante il concerto era seduto con le spalle al pubblico vicino al direttore d’orchestra per sfogliare la partitura. Per i numerosi applausi fu costretto a girarsi per constatare di persona il successo riscontrato dal pubblico presente in sala per la sua composizione. Morì nel 1827 di idropisia dovuta ai mali che lo tormentavano da tempo quali la gotta e la cirrosi epatica. I suoi funerali furono davvero maestosi. Oltre alle orazioni funebri tenute da eminenti personalità della politica del tempo ci fu anche quella del giovane Franz Schubert che lo aveva eletto a suo nume tutelare, che purtroppo l’anno successivo morì ed aveva espresso il desiderio di essere sepolto accanto al ‘grande genio’ della musica.