di CARLA SAPONARO (II B) – Cari coetanei,
vi sarete accorti di cosa sta accadendo intorno a noi. Non parlo di cose banali. Ogni giorno nei telegiornali le notizie principali riguardano la politica. Ma prima di allargarci a temi così grandi e importanti vorrei che rifletteste su ciò che la gente pensa. La gente pensa troppo all’apparenza, tutti badano troppo alle parole. Questa lettera la rivolgo a tutti i ragazzi della mia età perché possano capire che questo mondo che sta andando a rotoli soltanto noi ragazzi possiamo salvarlo. Per farvi capire ciò che vorrei spiegarvi andrò un bel po’ indietro nel tempo. Tanto tempo fa nel 500 fu scritto un trattato politico che si intitolava “Il Principe” e fu scritto da un letterato che si interessò e si occupò anche di politica, Niccolò Machiavelli. Noi abbiamo letto un passo di questo trattato, con la nostra professoressa, nel quale si descrivevano le qualità che doveva avere un principe. Verso la fine del brano ci siamo soffermati su due passi, che ci hanno fatto riflettere e discutere: “Debba adunque avere un principe gran cura che non gli esca mai di bocca una cosa che non sia piena delle soprascritte cinque qualità; e paia, a vederlo e udirlo, tutto pietà, tutto fede, tutto integrità, tutta umanità, tutto religione”, e poi, “E gli uomini, in universali, iudicano più agli occhi che alle mani, perché tocca a vedere a ognuno, a sentire a pochi. Ognuno vede quello che tu pari, pochi sentono quello che tu se’” . Abbiamo capito che nonostante tutte le evoluzioni che ci sono state, dal 1500 al 2018, l’atteggiamento delle persone è rimasto lo stesso, purtroppo. Gli uomini, generalmente, giudicano più dall’apparenza che dalle azioni. Tutti sono in grado di vedere ma pochi sono in grado di osservare e riflettere e quei pochi non osano opporsi alla maggioranza. È questa la verità. Oggi siamo bombardati di parole su parole ma poi i fatti non si vedono mai, c’è poca coerenza. E se ci sono le guerre è anche per questo, perché si dà troppa fiducia ai pensieri e alle parole prima ancora di riflettere sulle conseguenze delle azioni e delle parole che si dicono. Il mondo in cui noi ragazzi viviamo sta cadendo a pezzi e solo noi possiamo ricostruirlo, smettendo di pensare troppo alle parole vuote, pensando invece di più a chi sono davvero le persone. Dobbiamo rivalutare i valori universali su cui si dovrebbe basare la nostra vita. Questi valori non hanno confini, non hanno religione, ma soprattutto non hanno tempo. Oggi sentiamo che ci sono state aggressioni o atti di bullismo o di cyberbullismo ormai diffuso e noi ragazzi sottovalutiamo le ferite fisiche, ma soprattutto psicologiche che questi comportamenti generano nella mente e nel cuore dei nostri coetanei vittime. Mi rivolgo a tutti voi per riflettere insieme e mi viene in mente il nome di Giancarlo Catino, un ragazzo vittima di bullismo durante il suo percorso scolastico, che credeva nell’amicizia. Lui ha vinto, perché ha guardato negli occhi uno dei peggiori e lo ha colpito con un abbraccio. Quindi prima di agire riflettiamo sui sentimenti delle persone e sulle conseguenze che una nostra parola o comportamento o provocazione può generare negli altri e quanto questi possano incidere sui sentimenti. Solo mettendo in atto questo atteggiamento di rispetto e di rivalutazione del valore delle piccole cose e dei sentimenti potremo sperare di rendere questo nostro mondo migliore. Lasciamo che nelle nostre menti e nei nostri cuori resti impressa la convinzione che l’unica forza al mondo in grado di sconfiggere l’odio, la cattiveria, la violenza e l’invidia è l’AMORE e il RISPETTO nei confronti delle persone e delle cose che ci circondano. Vi lascio con le parole della canzone “Guerriero” di Marco Mengoni per gridare insieme e credere … “Ci saranno luci di speranze e ti abbraccerò per darti forza sempre …”. Carla Saponaro II B