//L’Orrido di Bellano

L’Orrido di Bellano

di | 2019-12-02T07:07:30+01:00 2-12-2019 7:07|Alboscuole|0 Commenti
di Giulia Rosato Classe 2^ C. –  Cari lettori in quest’articolo volevo consigliarvi un’escursione da fare nel weekend o se potete in giornate infrasettimanali.  La gita consiste nell’andare a visitare l’Orrido di Bellano, cittadina che si trova nei pressi del lago di Como che ha dato i natali ad uno dei più famosi scrittori italiani contemporanei, Andrea Vitali. Il luogo si riferisce ad una serie di cascate, che si sono formate circa 15 milioni di anni fa le cui acque erodono le rocce e sono alimentate da piogge abbondanti e da numerose sorgenti. Le acque provengono dal torrente Pioverna che nel loro tragitto formano delle magnifiche rapide che scorrono nelle gole di discesa per arrivare al Lago e scalfiscono la roccia in modo tale da renderla suggestiva ed affascinante con le sue gigantesche marmitte e grandi spelonche che  sono state scavate nella roccia appunto dallo scorrere delle acque.  Questo meraviglioso luogo nel quale si è creata un’atmosfera misteriosa ed affascinante  è stato anche teatro di parecchie riprese cinematografiche e di famosi documentari naturalistici.  Le acque del torrente Pioverna furono sfruttate nei secoli XVI e XVII per la lavorazione del ferro che veniva estratto dalle miniere della vicina Valsassina nel lecchese e, successivamente dal Cotonificio Cantoni che, nel 1870, aprì uno stabilimento proprio nei pressi dell’orrido, sfruttandone l’energia per la sua produzione di famosi e pregiati manufatti tessili. La gola acquisisce il suo nome grazie al poeta bellanese Sigismondo Boldoni che rimase affascinato da questo “Orrore di un’orrenda orrendezza”. La sua storia tramanda che le gallerie che si diramano verso Bellano, furono anche usate durante l’occupazione austriaca nella Grande Guerra, per evitare le ronde durante il coprifuoco. Per tali caratteristiche logistiche naturali, quindi si trattava di una vera e propria trincea. All’entrata dell’orrido si trova una torre chiamata “Cà del Diavolo” (casa del diavolo). La leggenda racconta che il suo nome sia legato a delle figure mitologiche, fra cui un satiro, che decorano la facciata superiore e da quanto emerge dalle tradizioni locali si ritiene che si festeggiassero dei rituali satanici che venivano svolti al suo interno. La visita dura circa 30 minuti e si può attraversare una passerella ripida ed insidiosa che consente di ammirare la bellezza di questo luogo unico. Io sono andata a visitare questo luogo ad aprile dopo tanti giorni di pioggia ed ho potuto ammirare le cascate piene d’acqua.