Di Sofia Iezzi classe 1 E
In un tempo molto lontano, nell’antica Grecia, c’erano degli dei crudeli che spargevano sulla terra bombe di fuoco per fare terra bruciata e distruggere tutto il creato. Zeus era stanco di queste creature malefiche e perfide, così decise di avvolgersi in un mantello misterioso e divenne mostruoso, un gigante con quattro teste. Anche gli altri si unirono con rabbia alle lotte di Zeus, Demetra era sconvolta perché non esisteva più nulla, mancava l’ossigeno terrestre, la natura e i templi di fiori non incorniciavano più i volti delle dimore. Non c’era tempo da perdere, quei furfanti stavano rovinando tutto e bisognava fermarli. Zeus riunì Muse, Ninfe e divinità buoni con un soffio di vento e in un recipiente profondo mise dei semi di vita e tante bacche selvatiche. Lanciò una sfida: far nascere trenta alberi; come premio c’era l’amore di una splendida dea, la possibilità di salire sull’Olimpo per un anno come supremo oppure far nascere figli e offrirne uno a Poseidone che l’avrebbe addestrato per essere il re degli oceani. Apollo fu il più abile e il vincitore della missione, diede vita non solo a trenta alberi ma a centinaia di fusti enormi che arrivarono a toccare il cielo e Zeus gli offrì il suo mantello che divenne d’oro e regnò sovrano a lungo. Da qui l’origine dell’albero.