di Costanza Pappalardo, Classe 2^ B. – Cari lettori e lettrici della nostra testata ‘Foscarini News’ con quest’articolo inizia un mio racconto letterario dal titolo “Lo specchio di Rosy” spero che possa piacervi e appassionarvi nel seguire il suo evolversi. I nomi e i fatti sono frutto della mia fantasia e non corrispondono alla realtà. Tutto ha inizio con un dialogo tra Camilla e sua madre. Ora non mi resta che augurarvi buona lettura!
“Basta, smettila!” “Giuro che io non te lo faccio più!”.
“No, tu rimani qui!”
“Per favore…”
“E va bene, sei libera. Ma solo perché mi fai pena”
“Grazie”.
Tutti mi prendono in giro da quando papà è andato in prigione. Pensano che sia un assassino, ma non sanno la verità.
Scusatemi, non mi sono presentata: mi chiamo Camilla ed ho 13 anni. Come ho già scritto mio papà è stato messo in prigione 2 anni fa ingiustamente pensando che fosse un saccheggiatore. Ora io sto cercando di liberarlo e mamma in qualche modo mi sta aiutando.
C’è solo una persona che è dalla mia parte: il mio migliore amico Niki. Oggi è il suo compleanno e prima sono andata a trovarlo. Andrà a festeggiare con i suoi amici e stasera verrà a cena e a dormire a casa mia. Infatti mancano 2 ore e lui sarà qui. Fra poco mi preparo e aiuto mamma a fare da mangiare. Non so esattamente cosa ci sarà per cena ma mi impegnerò molto.
Due ore dopo...
“Ciao Niki!”
“Ben arrivato” gli disse mia madre
“Grazie mille a tutte e due” la sua risposta.
“Vieni che ci accomodiamo in sala da pranzo” mia madre con un cenno della mano lo invitò. Ci avviammo verso la tavola e così cenammo in tutta tranquillità. Più tardi ci siamo messi il pigiama e io e Niki andammo a letto. Dopo circa un quarto d’ora mi venne in mente una cosa: volevo coinvolgere Niki nel mio piano per salvare papà. Così gliene parlai e lui mi diede la sua disponibilità. “Ho già un piano pronto” gli confidai.
“E in cosa consisterebbe questo tuo fantastico piano”? Mi disse.
“Beh, pensavo di chiedere a mia mamma le chiavi del palazzo e lì troveremo tutti gli indizi” gli risposi io.
“Benissimo, allora partiremo domani…” Aggiunse lui.
Io ero entusiasta e non vedevo l’ora che quel magnifico giorno arrivasse…