di Alessandra Lisi Classe 1^A. – Probabilmente o per la Befana o per Natale tanti bambini hanno ricevuto molti regali tra cui degli ‘slime’ letteralmente “melma, un gioco arrivato dagli Stati Uniti che adesso va molto di moda sopratutto la nuova versione fai da te.
Questa melma che è probabilmente fatta di colla, acido borico, bicarbonato detersivi chimici, non si sa se è tossico per la salute dei bambini e dei ragazzi che ci giocano.
Alcuni tipi di slime nascondono al loro interno sostanze chimiche che provocano allergie, problemi alle vie respiratorie, problemi al sistema nervoso e in alcuni casi anche comportano delle inalazioni di possibili veleni che potrebbero essere fatali.
Tuttavia alcuni coloranti che si utilizzano, per colorare gli slime, sono fatti appositamente per stare a contatto con la pelle, come i coloranti naturali che si usano per i prodotti per l’alimentazione.
Lo scorso anno, prima che iniziassero le ricerche sugli slime, una bambina di 9 anni proprio in Italia a seguito del suo quotidiano uso di slime è morta a causa di un doppio arresto cardiaco. Nel suo sangue, dopo numerosi esami, sono stati ritrovati dei resti di metanolo e altre sostanze simili!
Altri casi, più frequenti, sono causati invece dall’intossicazione da boro cioè un elemento chimico presente nella tavola periodica del quale esistono due tipi: il boro amorfo che è marrone, e quello metallico di colore nero; entrambi sono in polvere.
Io stessa sinceramente gioco quotidianamente con lo slime e non ho mai riscontrato degli effetti collaterali e personalmente ritengo che solo alcuni tipi di slime procurino dei gravi danni.
Quando si gioca con lo slime è meglio seguire delle semplici precauzioni quali: 1°. non toccarsi né occhi né mani perché potrebbe essere pericoloso, 2°. dopo aver giocato con lo slime è sempre necessario lavarsi le mani.
Per finire insomma, con lo slime è bene giocarci poco o non giocarci? E’ cosa saggia, se proprio non si riesce a smettere è giocarci il meno possibile ed adottare delle suddette semplici precauzioni.
Grazie per essere arrivati fino alla fine dell’articolo. Vi do appuntamento al prossimo!