A volte serve semplicemente una chiave per realizzare i nostri cari sogni.
Una chiave di violino, una chiave di volta, oppure, come nel film “Lo schiaccianoci e i quattro regni” una chiave per aprire un prezioso uovo d’argento e …per scoprire mondi incantati.
Ma il tragitto per raggiungere e agguantare questa famosa chiave (magari al suono delle musiche affascinanti di Tchaikovsky) è alquanto difficoltoso.
Per questo (e a questo) servono le buone intenzioni, la tenacia e… l’aiuto immancabile di amici animati e non (tra cui lo stesso, udite! udite!, schiaccianoci).
Tutto questo e molto altro ancora è il film sopracitato, ennesimo successo targato Disney, diretto da Lasse Hallström e Joe Johnston, che non è altro che la storia di Clara (Mackenzie Foy), rimasta orfana di madre, che la vigilia di Natale riceve dal padre una misteriosa scatola a forma di uovo.
Durante una festa di Natale, organizzata dal suo padrino Drosselmayer (Morgan Freeman), un filo d’oro la trasporta in un mondo parallelo, dove vedrà magicamente la chiave che cerca. Un misterioso topolino, però, sottraendole la chiave, la costringe a inseguirlo dentro questo mondo fatato, fatto di tanti regni: il Regno dei Fiocchi di neve, il Regno dei Fiori, e il Regno dei Dolci.
Clara scoprirà che questi sono in guerra con il “pericoloso” Quarto Regno. E che lei è la principessa che forse può mettere le cose a posto. Ma, come si sa, l’apparenza a volte inganna: siamo davvero sicuri che il capo del regno dei Dolci, Confetto (la mirabile Keira Knightley), sia veramente come si presenta? Non nasconde forse dentro ai capelli di zucchero filato e dietro al bel faccino cattive intenzioni?
Con un colpo di scena dopo l’altro, “Lo schiaccianoci e i quattro regni” si aggiudica il massimo dei voti in divertimento, spettacolarità e sogno. Sì, dico bene: sogno, perché giunti ai titoli di coda non sarete più come prima. Parola di… schiaccianoci!
Chiara Donati / Liceo Classico Galileo di Firenze