di Teresa Scutiero 3A SSPG Giovedì 16 gennaio 2020, presso il teatro della Parrocchia di Santa Maria di Costantinopoli, ad Angri, noi studenti delle terze della scuola secondaria di primo grado dell’I.C. “Smaldone” abbiamo partecipato ad un incontro con il professor Francesco Sabatini. Sabatini, linguista, filologo e lessicografo italiano, Presidente onorario dell’Accademia della Crusca, ci ha parlato della nostra lingua, la lingua italiana, che ha definito “lingua dell’essere”. Cosa significa? Significa che l’italiano è la lingua in cui pensiamo, in cui ragioniamo e facciamo progetti e per questo dobbiamo essere padroni della lingua, ma dobbiamo anche rispettarla e preservarla. Non dobbiamo “macchiarla” con parole e abbreviazioni che non le appartengono. Sabatini ci ha detto che è importante conoscere altre lingue, ma bisogna prima di tutto conoscere la nostra, viverla perchè deve far parte di noi, viverla perchè dobbiamo proteggerla, viverla perchè dobbiamo sentirla con ognuno dei nostri sensi. Sabatini ci ha spiegato come, utilizzando le forme di comunicazione digitale, rischiamo di perdere la lingua italiana. Con la tecnologia e con gli e-book non viviamo la nostra lingua, perchè per impararla bene noi dobbiamo toccarla, sentirla. Il modo migliore per farlo è leggere un libro cartaceo, che ci permette di percepire il testo anche attraverso il contatto tra i polpastrelli delle dita e le pagine. Sabatini ci ha spiegato che saper usare la nostra lingua ci aiuta anche a migliorare i rapporti con gli altri e a vivere meglio, perchè come si fa a vivere senza comunicare? L’uomo è stato creato per comunicare e interagire con gli altri e noi non possiamo farlo se non conosciamo l’italiano, se siamo troppo presi dal mondo digitale, se perdiamo la nostra lingua, se non siamo più capaci di ascoltare, se ci isoliamo con i nostri smartphone e i nostri tablet. Una ragazza ha chiesto a Sabatini se l’italiano sopravviverà ai cambiamenti del nostro tempo. “Dipende da te” ha risposto il professore. E io sono sicura che noi che lo abbiamo ascoltato ci impegneremo per difendere la nostra lingua e renderla sempre più forte.
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