//L’I.S.U. Indice di Sviluppo Umano

L’I.S.U. Indice di Sviluppo Umano

di | 2018-05-13T16:37:15+02:00 10-5-2018 12:02|Alboscuole|0 Commenti
di LUIGI CISARO’ – Vorrei iniziare descrivendo cos’è l’ISU, chi l’ha creato e le tre dimensioni che lo compongono. L’ISU (Indice di sviluppo umano) è uno strumento utilizzato per stabilire una classifica dei paesi in base al loro sviluppo. Esso è stato inventato nel 1990 da un economista pakistano di nome Mahbub ul Haq e, dal 1993, è stato appunto utilizzato insieme al PIL per valutare la qualità dei diversi paesi mondiali. Ma da quali aspetti sono valutati i vari paesi mondiali? Sono 3 e li elencherò. Il reddito, rappresentato dal PIL. Il livello di sanità, rappresentato dalla speranza di vita alla nascita. Il livello d’istruzione, rappresentato dall’indice di alfabetizzazione. Soffermiamoci su 2 paesi in particolare che, da anni ormai, dominano la classifica mondiale: Norvegia e Giappone. Cos’hanno questi 2 paesi di migliore rispetto all’Italia? In cosa si afferma la loro potenza? Confrontando i due paesi con l’Italia notiamo una differenza netta sotto il punto di vista dell’alfabetizzazione, con Giappone e Norvegia che rispettivamente hanno il 99% e l’82%. Dati impressionanti nei confronti dell’Italia che si ritrova con un misero 33%, numero pazzesco in negativo. Dal punto di vista lavorativo, invece, troviamo il Giappone con il 98% di occupazione, cifra incredibile e la Norvegia con il 74%. Il 98% Giapponese ha del clamoroso poiché questo ci fa capire che quasi tutti i Giapponesi lavorano. L’Italia, invece, pian piano si sta rialzando, ma ancora detiene soltanto il 58%. In Giappone c’è un bassissimo tasso di mortalità infantile e un altissimo tasso di guarigione dalle malattie, sia non preoccupanti che gravi. Cosa molto importante del Giappone è che l’assistenza sanitaria è garantita a tutti, immigrati, clandestini e disoccupati compresi. Per usufruire del sistema sanitario in Giappone si deve solo ed esclusivamente pagare un ticket di 15 $, ovvero una misera cifra che ti permette di utilizzare tutti i servizi che la società giapponese ti offre. Un discorso diverso, ma non molto, lo troviamo in Norvegia. In questo paese ogni soggetto pagherà 24 € per la visita dal medico di famiglia, 41 € per una visita specialistica, 29 € per un esame radiologico fino a 70 € per prescrizioni farmaceutiche e il tetto massimo annuale è di 265 € all’anno. Inutile dire che la Norvegia, assieme al Giappone, sia uno degli stati con un livello di salute molto elevato. Infine, da sottolineare con forza che in questo paese vi è solo il 13% di fumatori, donne o uomini che siano. L’Italia, invece, è un paese che investe il 14,1% della spesa pubblica nel settore sanitario, circa l’1,1% in meno alla media europea. Ciò induce molti medici a scappare all’estero, considerando anche il fatto che entro il 2023 circa 21.700 medici di base andranno in pensione e solo 6000 ad oggi potranno prendere il loro posto. Un altro aspetto molto importante vede il livello di criminalità: il Giappone anche sotto questo aspetto dimostra di essere un Signor paese, trovandosi quarto nella classifica dei 5 paesi con il tasso di criminalità più basso del mondo. Altrettanto basso è il tasso di criminalità in Norvegia, dove su 100.000 abitanti solo 70 hanno commesso reati. Percentualmente parlando, in questo paese troviamo soltanto il 5-10% di criminalità. Come, al solito, l’Italia presenta dati molto più preoccupanti rispetto ai paesi citati prima. Sono quasi 7000 i reati giornalieri commessi dagli italiani, quindi circa 284 all’ora. La criminalità italiana si basa sui diversi sistemi mafiosi che risiedono in alcune regioni italiane, soprattutto al sud, ma non solo. Il sistema dell’esecuzione penale norvegese è simile a quello inglese in cui sono molto sviluppati gli istituti di probation che si applicano prevalentemente a condanne brevi, ai soggetti giovani e agli incensurati. Per i reati più gravi e le condanne più lunghe è difficile evitare il carcere. Non esistono istituti per donne madri: la madre non può tenere con sé il proprio bambino tranne se quest’ultimo è troppo piccolo. Esistono, invece, istituti per minori autori di reati ( al momento vi sono soltanto 4 detenuti in tutta la Norvegia ). Attualmente in Norvegia vi sono 3800 detenuti su una popolazione di 4 milioni di abitanti. Molto più severo è il sistema carcerario in Giappone, dove vige ancora la pena di morte, usata su 13 reati, ma frequentemente utilizzata per gli omicidi. Nelle carceri nipponiche i detenuti non possono parlare fatta eccezione per domande rivolte a loro, il contatto visivo con le guardie può provocare severe punizioni, anche corporali e le razioni giornaliere di cibo sono minime. Se i carcerati si trovano all’interno della cella, non possono né dormire, né sdraiarsi e lavorano producendo vestiti, oggetti di elettronica e, talvolta, automobili. In prigione le regole e i trattamenti sono uguali per tutti. In Italia, la cella costa 56 € al mese e la paga il detenuto