Di Pilato Domenico classe 4^A.
In occasione dell’anniversario della sottoscrizione della Convenzione dei Diritti dell’infanzia, avvenuta il 20 novembre 1989, in classe abbiamo letto alcuni suoi articoli.
In particolar modo, mi ha colpito il diritto all’istruzione, sancito dall’articolo 28, che così recita: “Tutti i bambini e gli adolescenti hanno diritto all’istruzione. L’istruzione di base deve essere obbligatoria e gratuita per tutti…”. Ho subito pensato che noi, a differenza dei bambini che vivono nei paesi poveri del mondo, siamo davvero fortunati perché abbiamo la possibilità di frequentare la scuola.
Invece, in Etiopia, come ci ha raccontato il nostro compagno Emanuele, non ci sono scuole sufficienti per tutti i bambini; infatti suo nonno, grazie ai fondi raccolti da un’associazione benefica, ha avuto la possibilità di costruire due scuole: una in un piccolo villaggio etiope e una in Madagascar, garantendo così il diritto all’istruzione a tanti bambini.
Io penso che l’istruzione sia davvero importante perché un bambino istruito spesso è un bambino gentile e rispettoso delle regole. L’istruzione ci rende persone migliori e ci allontana dall’odio e dal razzismo.
Tutto ciò mi ricorda la storia, letta in classe, di Malala Yousafzai, una bambina pakistana, che nel 2014 è stata la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la Pace.
Malala ha rischiato la vita per essersi opposta al regime talebano che negava l’istruzione alle donne.
In conclusione, credo che per poter sperare in un mondo migliore, dovremmo seguire l’insegnamento di Malala: “Prendiamo i nostri libri e le nostre penne. Sono le nostre armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo”.