L’inquinamento acustico è causato soprattutto da un’eccessiva esposizione a suoni e
rumori di elevata intensità. Questo può avvenire in grandi città o ambienti naturali.
Le zone maggiormente colpite sono ovviamente le aree urbane e quelle industriali.
Quando il rumore diventa inquinamento acustico? Si parla di inquinamento acustico quando il rumore comporta effetti sulla salute o sull’ambiente. Per legge, in genere ci si riferisce a quando si superano i 3 decibel.
Che cosa si può fare per combattere l’inquinamento acustico?
È possibile proteggersi dal rumore spegnendo gli apparecchi elettronici quando non sono in uso, utilizzando tappi per le orecchie, abbassando il volume, piantando più alberi così che attutiscano il rumore, effettuando la manutenzione dei propri veicoli, eccetera.
A questo proposito, abbiamo effettuato un sondaggio nelle classi della nostra scuola in cui il docente di musica fosse il prof. Giovanni Saverio Posa.
Le classi intervistate sono state: 1D, 2D, 3D, 1E, 2E, 3E, 1F, 2F, 3F.
Un’ alunna della 1F ha chiesto agli alunni quali fossero i rumori, per loro, più fastidiosi.
Le risposte alla fine sono state sempre le stesse perché la maggior parte degli alunni vive in aree urbane o comunque aree dove il viavai è molto vivace.
Le risposte più frequenti hanno indicato come rumori molesti: motociclette, clacson, graffi sulla lavagna, forchetta sul piatto, palloncini che scoppiano, lavori stradali, trattori, treni, aerei, concerti troppo rumorosi…
Speriamo che ogni persona possa comprendere e mettersi nei panni dei cittadini che abitano in aree dove c’è molto traffico o rumori troppo forti per l’udito dell’uomo, impegnandosi nel cercare di ridurli.
Giulia Marcantonio