di Perini Domitilla 1^ C. – Domenica 24 febbraio, in una mattinata fredda ma soleggiata, il ‘Carnevale di Venezia’ è stato ufficialmente inaugurato da un evento molto atteso: “Il Volo della Colombina”, conosciuto anche come “Volo dell’Angelo”, in qualità di importante simbolo di pace e di speranza.
Alcuni documenti molto antichi risalenti al 1500 contengono i fatti da allora tramandati nei quali è contenuta l’origine di questo volo che fu iniziato da un acrobata turco che, con una fune e aiutandosi con una pertica, riuscì a compiere la pericolosa salita e la successiva discesa dal Campanile di San Marco nonostante la sua altezza fosse più di 100 metri.
Per gli evidenti rischi nel compiere l’impresa, con il passare dei secoli, si decise di sostituire il funambolo con una colombina di legno e cartapesta, che durante il suo volo liberava dalla sua pancia una miriade di variopinti coriandoli.
Con il trascorrere degli anni si è arrivati al 2001 dove il ‘Volo’ è stato effettuato da uomini e negli ultimi anni anche da donne coraggiose e piene di energia degne sostitute di loro.
A Venezia l’avvento del Carnevale avviene qualche giorno prima della data ufficiale di inizio e come indimenticabile momento, vi è un’anticipazione il ‘sabato’ precedente, quando durante la “Festa delle Marie”, che è una celebrazione molto suggestiva, un corteo parte dall’antica Chiesa di San Pietro, nel Sestiere di Castello, attraversa ‘Riva degli Schiavoni’ per giungere in Piazza San Marco.
Questo particolare momento è una rievocazione storica che ricorda il rapimento di 12 bellissime ragazze che erano state fatte prigioniere dai Pirati e furono liberate grazie all’intervento del Doge Pietro Candiano III.
Per essere più precisi, nell’evento di quest’anno sono stati effettuati 2 voli: il primo da Erica Chia e il secondo da Micol Rossi, due giovani veneziane scelte per compiere una a pochi minuti dall’altra, la “Discesa del Paron de Casa” cioè il volo dalla cima più alta del Campanile di San Marco sino al centro della Piazza.
Nei due attuali ‘voli dell’Angelo’ le ragazze si sono travestite, nel primo da ‘farfalla’ e nel secondo da ‘guerriera’, per simboleggiare la forza dei veneziani che ogni giorno respingono la tentazione di fuggire dalla Città e da tutti i pesanti problemi che l’affliggono ma che invece resistono e rimangono per aiutarla e sostenerla in tutti modi possibili per continuare ad andare avanti.
C’è da segnalare che Micol Rossi ha rappresentato un ‘Angelo’ molto speciale infatti essendo affetta dal morbo di Crohn, un’infiammazione cronica intestinale, ha voluto dedicare questa sua impresa eroica a tutte le persone che soffrono come lei da questa patologia.