L’educazione oggi è una virtù; ci viene trasmessa dai nostri genitori sin da quando siamo piccoli e continuiamo ad apprenderla nel corso della nostra vita. È fondamentale per relazionarci con gli altri e per far sì che ci comportiamo nel modo giusto. A parer mio l’educazione non è solo caratterizzata dalle buone maniere e dalle regole di comportamento, ma è anche educare sé stessi su un determinato argomento, quindi imparare a conoscere realtà diverse dalle nostre per evitare di rimanere intrappolati nella rete dell’ignoranza. Argomenti come il black lives matter, il body positive, il body shaming o anche l’islamofobia sono noti a molti, ma in pochi li conoscono a fondo. Mi capita spesso di leggere dei commenti negativi sotto post con gli hastag black lives matter, dove si comunicano notizie spiacevoli su genocidi, barconi che si ribaltano e altre simili tragedie. Sono commenti pieni di cattiveria che sprigionano l’odio represso verso gente innocente, gente come tutti gli altri, ma soprattutto persone! Mi chiedo sempre come facciano ad essere così cattivi, ad inserire insulti e odio per la notizia di persone morte. Sono cose che mi fanno piangere e mi chiedo se ci sarà mai giustizia o un mondo migliore dove tutti possano sentirsi accettati. Accade la stessa cosa quando si parla di Islam a cui seguono spesso battutine che possono avere gravissime conseguenze. Mi è capitato di essere stata ferita da insulti gratuiti. Ricordo che ero in fila, in compagnia di mio padre, presso un ufficio; improvvisamente qualcuno ha urlato ‘
’Allah Akbar, ora salta tutto in aria!’’ seguito da risatine colme di odio. Si paragona l’Islam al terrorismo quando, invece, la traduzione letterale dell’Islam è pace. Si critica molto frequentemente sulla base di nulla, ma soprattutto della non conoscenza. Questo, per me, dovrebbe essere educare sé stessi; perché se si avesse una minima idea di cosa insegna e rappresenta l’Islam insieme al suo testo sacro, non credo che ci si azzarderebbe a parlare come spesso alcuni fanno ancora oggi. Educare sé stessi è una conoscenza, più o meno approfondita, su svariate realtà per evitare che si diffondano messaggi sbagliati che potrebbero portare, in seguito, ad una serie di discriminazioni. Ci sono tantissimi altri esempi che potrei fare, ma mi limiterò a questi due. La mia scuola si sta impegnando in questo, soprattutto con attività che introducono personalmente i professori come il confronto delle idee attraverso i dibattiti. Credo che sia ancora poco; è certamente un inizio, un progresso che purtroppo non riesce a carpire l’attenzione di tutti. Io sono molto interessata ai temi dell’uguaglianza e della giustizia e sto male se qualcuno riceve insulti o discriminazioni per una “differenza”. Sono argomenti che mi stanno moltissimo a cuore e spero che qualcuno, in futuro, faccia sentire la sua voce, se non proprio io che sogno da sempre di raggiungere più persone possibili per diffondere messaggi di pace e conoscenza.
Aneba Sarah
Classe 3° A
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