di Francesco Pio Napolitano
Dune, un capolavoro della letteratura, firmato da Frank Herbert. L’autore statunitense mise insieme temi e ambientazioni mozzafiato particolarmente realistiche, che hanno reso la storia di Paul Atreides universale. L’immensità di questo capolavoro e il lavoro di fantasia svolto dall’autore hanno stuzzicato la curiosità di alcuni tra i migliori registi, come David Lynch che per primo cercò di portare nelle sale di tutto il mondo la storia del pianeta Arrakis e della spezia, frutto della sua ricchezza. Tuttavia, nel 2021, il regista Denis Villenueve donò ai fan del libro il film “Dune-Parte Uno”: campione d’incassi del 2021. Il film finisce ma già s’intravede il seguito: Paul, interpretato dal giovane Timothèe Chalamet, privato della figura paterna, si trova nel bel mezzo del mortale deserto popolato dai Fremen.
“Dune-Parte due”, uscito nelle sale italiane il 28 febbraio 2024, riprende il capolavoro letterario e lo trasforma in un’esperienza visiva mozzafiato. Bisognava aspettarselo, dato il grande successo ottenuto dal primo capitolo introduttivo, il cui scopo è quello di presentare allo spettatore i personaggi e il mondo di Dune (nome indigeno del pianeta Arrakis) a quelli che non hanno ancora letto il libro. Il film è una calamita che ti attira con la sua verosimiglianza, scaturita dai particolari politici e religiosi di un pianeta corrotto, colmo di pregiudizi, in cui la violenza sembra essere l’unica chiave. Non si può non esaltare la meravigliosa colonna sonora creata da Hans Zimmer, già padre delle soundtrack e di capolavori come “Interstellar”, “Inception” e “Il Cavaliere Oscuro”. Le note fanno tremare la sala e percepire i suoni ritmici del deserto che attirano i veri padroni di Arrakis, i temibili vermi della sabbia. Un film monumentale, reso tale dal cast stellare, che annovera nomi come il già citato Timothée Chalamet, Zendaya, Florence Pugh, la magnifica Roberta Ferguson e gli iconici Stellar Skarsgård, nei panni del perfido Barone Vladimir Harkonnen, e Christopher Walken, che si è calato nei panni dell’imperatore Shaddam IV. Ma a brillare più di tutti è Austin Butler, che già aveva stregato il mondo cinematografico con il suo Elvis nel 2022; l’attore californiano interpreta Feyd-Rautha Harkonnen, nemesi del protagonista e killer a sangue freddo. Butler ha portato su schermo ogni sfumatura del personaggio, regalando al pubblico quella che è probabilmente la sua miglior prova attoriale, tanto che pubblico e critica hanno scomodato il leggendario Joker di Heath Ledger paragonandolo proprio al Feyd di Austin. “Dune-Parte Due” passerà alla storia come uno dei migliori film del ventunesimo secolo, riuscendo a collegare tutti i punti lasciati in sospeso dal primo capitolo della storia, regalando nel mentre un’esperienza visiva senza precedenti resa possibile da una CGI (Computer generated imagery). Un film che è riuscito a soddisfare tutte le promesse date, con cui Denis Villenueve ha dimostrato la sua grandezza e si è confermato come uno dei più promettenti registi dello stile Sci-Fi.