Se accogliere significa riuscire a non far sentire estranee le persone, anche i nuovi insegnanti del futuro, coinvolgendoli nella vita scolastica, mostrando loro le attività sperimentali che in essa si svolgono, allora il comprensivo Calò di Ginosa ha reso un servizio pregevole! Mercoledì 29 marzo, cinque docenti neo vincitori di concorso hanno scelto di visitare la Scuola Calò per conoscere e sperimentare l’approccio metodologico della P4C che l’istituto pratica in tutte le classi con un’ora aggiuntiva settimanale. Accolti dalla DS Marianna Galli e dalla vicaria, prof.ssa Vernoia Gemma, hanno dapprima ascoltato notizie generali sul metodo, sul curricolo Verticale della scuola, sulle attività didattiche che si realizzano, quindi hanno visionato i quaderni degli alunni e la copiosa bibliografia a disposizione dei docenti del Calò che, da quest’anno, hanno anche conseguito la certificazione del CRIF (centro di ricerca e indagine Filosofica) di “Teacher P4C”. All’approccio teorico è seguito quello di osservazione sul campo, direttamente nelle classi con gli alunni. I tutor accoglienti che hanno organizzato la sessione di P4C sono stati i docenti Carlucci A., Catucci S., Menza L., Sileo V., Matarresse V. e Vernoia G. per la sc. Secondaria e Busto M.A., Di Chio A. e Caccetta R. per la scuola Primaria. Di grande impatto sono state le opinioni sull’esperienza vissuta, la meraviglia nel verificare il coinvolgimento degli alunni, la capacità argomentativa che emerge nel dialogo, la profondità e l’originalità delle tesi elaborate. I neo docenti hanno recepito appieno la bontà della sperimentazione e hanno richiesto materiali per approfondimenti ulteriori e per realizzare nelle loro scuole quanto osservato. Prima esperienza di scuola “visiting” del Comprensivo Calò che, unitamente all’ I.C. Chiarelli di Martina Franca e all’ I.C. Diaz di Laterza, rappresenta un polo innovativo di formazione sul campo, per i docenti che si apprestano alle sfide educative di questa professione. –Mi si è aperto un mondo! — Una delle osservazioni fatte dai “visitatori”. E allora… avanti così! Perchè educare le giovani menti al pensiero critico il mondo lo migliora e non di poco.