//L’HIP-HOP E LA SUA POTENZA ARTISTICA

L’HIP-HOP E LA SUA POTENZA ARTISTICA

di | 2019-05-27T20:57:02+02:00 27-5-2019 20:57|Alboscuole|0 Commenti
di GIUSEPPE GARGANO – L’Hip-Hop nasce nella prima metà degli anni 70, nel Bronx , uno dei  cinque distretti amministrativi di New York, in un periodo di decadimento urbano, che rese questo territorio povero per quanto riguardo risorse statali date allo sviluppo economico e sociale. La prima costruzione che mise in ginocchio il Bronx , facendo scappare parte della popolazione bianca per mancanza di lavoro proprio perché furono spazzate via case, fabbriche, magazzini, fu la costruzione della “Cross-Bronx Expressway”. Tuttavia, lo scarso lavoro e i tanti disagi economici e sociali, determinarono la formazione di gang dedite ad atti illeciti come rapine agli ultimi negozi dei bianchi, che spinsero 300.000 abitanti bianchi a trasferirsi in quartieri più sani. Dopo 10 anni di faide tra gang per la conquista dei quartieri, furono  finalmente investiti milioni di dollari  per la costruzione di numerose strutture residenziali. Il vero cambiamento, però, fu dato dalla nascita dell’Hip-Hop: le gang, segnate da una povertà estrema, decisero di darsi tregua, condividendo etnie e culture diverse e favorendo quindi la nascita dei “Block party”, feste di quartiere con musica e ballo. Il giorno in cui si può individuare la nascita dell’Hip-Hop è l’11 agosto del 1973, anche se il movimento Hip-Hop prenderà forma solo nel 1974, quando una ragazzina decide di organizzare una festa in casa, al 1520 di Sedgwick Avenue, e dà al fratello maggiore l’opportunità di esibirsi per la prima volta in veste di Dj. Il suo nome è Clive Campbell, in arte Dj Kool Herc,  porta una rivoluzione artistica con un giradischi, un mixer e la tecnica dell’loop, cioè ripetizione di parti ritmiche dei più grandi artisti. Ci furono altri due pionieri che cambiarono radicalmente l’hip-hop e furono: Afrika Bambaataa che contribuì a porre le basi dei principi etici del movimento e Grandmaster Flash, creatore di diverse tecniche fondamentali per lo sviluppo musicale del genere. L’Hip-Hop si divide in 4 arti fondamentali: il B-boying (o Breakdance), legato al ballo, il Writing, legato alla pittura e all’arte calligrafica, e infine il Djing e l’Mcing Il DJing viene dalla Giamaica e dal Dub, un sottogenere del Reggae nato negli anni ’60. In questo filone musicale i produttori creavano versioni strumentali molto lunghe dei brani Reggae, così Dj Kool Herc, per l’appunto di origine Giamaicana, e molti altri dj del Bronx svilupparono tecniche che permettessero di isolare e ripetere queste sezioni ritmiche ritenute particolarmente interessanti. Il Rap, o Mcing è l’improvvisazione di versi in rima su basi strumentali, deriva dai Griot dell’Africa occidentale, poeti e cantori che tramandavano oralmente la cultura tradizionale. Quindi l’Hip-Hop ha un messaggio di integrazione e pace: invita i giovani a fare qualcosa di costruttivo, facendoli sentire meno schiavi della loro condizione socio-economica attraverso un suono, portatore di un messaggio rivoluzionario, tirando fuori da guai ragazzi e intere famiglie mantenute grazie poi al grande successo dell’Hip-Hop. L’Hip Hop è da considerarsi come una consapevole cultura internazionale che fornisce a ogni razza, tribù, religione e popolo una base per la comunicazione delle loro migliori idee e dei loro migliori valori. L’Hip Hop ha sviluppato la sua funzione principale di mezzo di comunicazione, portando i creatori a dare uno stampo etico a questa cultura, per migliorare la società e il Bronx stesso ed altri ghetti americani.