L’Hanbok è l’abbigliamento tradizionale del popolo coreano e si riferisce principalmente ai costumi della tarda dinastia Joseon. La sua storia risale, infatti, al periodo dei Tre Regni di Corea (Goguryeo, Baekje, Silla). La prima forma di Hanbok fu raffigurata nell’arte murale della tomba di Goguryeo, nel V secolo. In antichità, lo scopo principale della sua realizzazione era quello di creare un abito elegante che facilitasse il movimento. Con il tempo in Corea questo abito ha acquisito un’importanza culturale sempre maggiore ed è diventato un suo importante simbolo. L’Hanbok ha due composizioni: una femminile e una maschile. L’hanbok femminile è composto da “jeogori”, la parte superiore, e “chima”, corrispondente alla gonna. Il top, “jeogori”, è corto rispetto ai top generali, e la “gonna hanbok” ha una forma lunga che arriva fino alla parte superiore del corpo. Per completare il costume le donne indossano scarpe chiamate “Kkotsin” dopo aver indossato i calzini tradizionali coreani chiamati “Beoseon”. L’hanbok maschile ha un jeogori come quello da donna, ma più lungo, e scende fino alla vita, e un paio di pantaloni larghi detti “paji”. Inoltre gli uomini indossano, come accessorio, un cappello chiamato ” Gat “. A seconda della sua forma e dimensione può simboleggiare lo status, l’occupazione e altre caratteristiche sociali di chi lo indossa. Le quattro principali fibre tessili tradizionalmente utilizzate nell’hanbok sono: la seta, la canapa, il ramiè (un tipo di tessuto estremamente fine e delicato) e il cotone. Per creare questi tessuti anticamente venivano utilizzate varie tecniche, da quelle semplici, chiamate anche “tabby”, a damaschi. Alcuni tessuti complessi richiedevano molto tempo ed energia per essere realizzati, infatti quelli con motivi intrecciati o realizzati con seta di alta qualità erano riservati alla famiglia reale o a persone di alto rango sociale. I colori dell’hanbok svolgono un ruolo fondamentale nel definire il carattere e lo status sociale di chi lo indossa. Quelli della famiglia reale o della nobiltà erano caratterizzati da colori vivaci, mentre la gente comune indossava hanbok di colori chiari che richiamavano quelli della natura. Alcuni colori avevano significati specifici. Ad esempio, il nero rappresentava l’infinito, la creazione, l’intelligenza, la saggezza, la morte, l’oscurità. Il nero era spesso indossato dagli intellettuali e veniva indossato anche durante i funerali. Il colore rosso rappresentava la passione, l’amore, la buona fortuna, la ricchezza, il fuoco e persino la direzione cardinale del sud. Il rosso era comunemente indossato dalle donne nel giorno del loro matrimonio.