L’Europa di domani
Ma come mai sarà l’Europa di domani?
Trionfo dei Carpazi o gloria dei Balcani?
I tempi degli Orazi che pugnano i Curiazi
in questi vasti spazi son sempre più lontani.
Annibale le Alpi le passa in funivia,
Cartagine la bella distrutta è in Tunisia.
Scipione l’Africano si gira mani in mano,
Cornelia con i Gracchi inciampa sui suoi tacchi.
Vorrebbe fosse bella il capo Mattarella
nel mentre il Vaticano restaura la Cappella
sperando che diventi l’opera maggiore
e l’ammirino tutti per il suo splendore.
Comanda sopra tutti la barbara Germania
che forte di miniere non sente la micragna,
l’Irlanda va allo sbando, la Grecia di rimando
non frutta e solo sogna l’antica Macedonia.
E’ noto in Montenegro nessuno viva allegro,
dai lidi d’Albania la gente fugge via,
in Serbia ed in Croazia a turno ci si strazia,
sul Balaton si canta se tinca la si agguanta.
Vichinghi dell’Islanda ricuciono la branda
con bianca pelle d’orso che calda non dà morso,
L’Olanda polderizza un mare che ne ha stizza
da liquido più giusto e vinto dal disgusto.
L’Helvetia nell’Europa non entra perchè scevra
dal vile Lancillotto e fiera di Ginevra,
a Berna la giberna, il gatto che fa miao,
la scarica dal piombo e riempie di cacao.
Si sa la Gran Bretagna ha puzza sotto il naso,
gli screzi con la Scozia e Brexit putacaso,
il Belgio con la Francia si grattano la pancia,
la Spagna che li sfida prepara la corrida.
Se l’Austria chiede tassa la Serbia si rilassa,
Asburgo golosona baratta la melassa,
la verde Bulgaria ai Turchi lì vicino
propina marmellate all’Islam birichino.
Che mai sarà l’Europa tra quattro, cinque lustri?
Un vecchio continente! Sperando che s’industri
a generar in serie tanti uomini illustri!