–di Luigi Aiese, Sofia Riccio, Elisa Caputo, Manuela Aru, Ludovica Masiello
Caro Mario,
sin da quando ho letto la difficile storia della tua vita, ho appreso che tu avevi degli “amici” che ti trattavano veramente molto male, ma non solo loro, anche la tua famiglia non ti ha trattato come doveva.
La tua mamma, quando eri ancora un bambino ti ha lasciato solo, mentre tuo padr, un ingegnere importante che teneva molto al suo lavoro, non ti pensava abbastanza e non ti ha mai dato quelle attenzioni che avrebbe dovuto avere un ragazzo della tua età, soprattutto con una brutta storia alle spalle, perchè era troppo impegnato con la sua attività.
Tu eri un ragazzo molto fragile, purtroppo hai avuto la sfortuna di conoscere un bullo che ha cambiato totalmente la tua vita: LUCA CARUSO, di lui se ne possono dire ben poche di cose belle, per colpa dei suoi genitori, che non sono stati in grado di educarlo.
Sei stato vittima di bullismo, una delle cose più brutte che esiste nel mondo dei giovani, non sei stato capace di confessare nulla, tenendo tutto dentro di te e quando i tuoi amici hanno confessato ciò che era accaduto, era oramai troppo tardi, ti sei lasciato andare.
Ti auguro di continuare a correre tra gli angeli della tua età e di avere almeno nell’aldilà una vita migliore.
Un caro saluto
Pierluigi
Ciao Luca
sono Sofia Riccio; ti ho conosciuto attraverso la lettura del
libro ”Generazione Zero”’. Ho deciso di indirizzare a te la mia lettera
per dirti che quello che hai fatto non ti fa onore. Il tuo comportamento da
” Bullo”, che ha usato la sua forza per intimorire un ragazzo sensibile e
Indifeso insieme ai tuoi compagni che ti coprivano soprattutto per paura
delle tue reazioni, è qualcosa di cui ci si deve vergognare. Mario ha
vissuto momenti terribili che lo hanno portato a sentirsi così solo e
incompreso fino a fargli decidere di togliersi la vita perché non ha
trovato il coraggio di raccontare tutto quello che gli stavi facendo
passare e, nell’unica volta che ci ha provato con suo padre, non è stato
nemmeno ascoltato. Avere dei problemi non giustifica quello che hai fatto
perché questo ha solo portato Mario a vedere la sua vita come un incubo e a
pensare che era meglio non vivere. Anche chi sapeva e non ha raccontato è
complice di tutto quello che è successo al povero Mario.
A te Luca vorrei dire che la vita di Mario valeva molto di più del tuo
comportamento da Bullo… la vita è un bene prezioso e tu ne hai spezzata
una. Il coraggio è fuoco.. e il bullismo è fumo.. Mario non c’è più ma se tu
non risolverai i tuoi problemi resterai solo fumo.
Sofia
Caro ingegnere Marino,
le scriviamo perché comprendiamo il suo dolore. Immaginiamo come possa sentirsi un padre in questa situazione, un padre con sensi di colpa che pesano come macigni. Tuttavia non si può tornare indietro e quel che è fatto è fatto. Le resta la possibilità di recuperare attraverso i pochi ricordi che avrà, conversando con i compagni di suo figlio per scoprire cosa lo interessava, che cosa amava e che cosa lo spaventava. Certo, lo sappiamo, non le sembrerà abbastanza per recuperarlo, pero è un modo per onorare il suo ricordo.
Non siamo ancora genitori e possiamo capire solo lontanamente quello che sta provando. Le consigliamo però di fare luce su questa vicenda e di fare in modo che se ne parli il più possibile affinché altri genitori come lei non vivano una tragedia come questa. Perdere un figlio per un suicidio dovuto al bullismo è una tale disgrazia che ci si sente come amputati, senza un pezzo fondamentale del nostro corpo. E si provano sensazioni forti, come il desiderio di morire. Solo parlare al mondo della sua esperienza potrà far conoscere a tutti il problema del bullismo e far nascere il desiderio da parte di tutti di unirsi per combattere questo preoccupante fenomeno. Tutto questo non le restituirà suo figlio, ma potrà dare un senso ai suoi giorni e forse la possibilità di recuperare un pò di tutto quello che ha perduto.
La abbracciamo
Elisa e Manuela
Ciao Fabiana,
sono molto addolorata per la triste e precoce scomparsa del tuo compagno di classe Mario. Purtroppo noi ragazzi moderni viviamo in un’epoca in cui tutto è basato sull’apparire: l’apparire belli e perfetti, l’apparire simpatici e popolari; anzi se non rispetti questi canoni sei considerato uno “sfigato” e di conseguenza oggetto di derisione.
Credo che anche tu sia stata influenzata da tutto ciò tanto che di Mario non ti sei mai accorta; non ti sei accorta della sua sensibilità, del suo buon cuore, della sua intelligenza e bravura ma, ti sei accorta invece di Luca, il bullo di turno, quello che con le sue bravate riesce a mettersi in mostra e semmai l’hai subito considerato un grande vincente.
Ma l’hai capita la differenza che c’era tra i due ragazzi? Oppure ti sei solo soffermata su valutazioni superficiali?
Da come ho capito anche tu pensi solo ad apparire popolare e superficiale.
Bastava anche una semplice amicizia tra te e Mario per far andare le cose diversamente. Se solo gli avessi parlato, se solo gli avessi dato alcuni consigli, gli avresti potuto dare quella forza di cui aveva bisogno e sicuramente il povero ragazzo non si sarebbe sentito cadere il mondo addosso.
Sai a volte basta una parola per farti sentire meglio e vedere il mondo non più in bianco e nero ma a colori.
A quanto pare però, tu hai preferito bloccarlo al cellulare e rompere ogni contatto con lui.
Potevi anche dire a Luca di smetterla, di non perseguitare più il povero Mario e lasciarlo in pace, ma tu hai preferito essere egoista e pensare solo alla strada più comoda da prendere. Posso capire che il tuo atteggiamento forse è servito per non alimentare speranze nel cuore di Mario ma, credimi, per come lui si è sentito credo sia stato l’inferno, abbandonato da tutti e da tutto, in una parola si è sentito “solo” e nella sua solitudine ha commesso quel gesto tanto terribile ma anche tanto “liberatorio”.
Spero tanto che in futuro tu possa guardarti allo specchio ed essere fiera di te stessa perché, adesso, di fiero non vedo proprio nulla.
Ti ringrazio per aver letto la mia lettera e spero ti faccia riflettere.
Saluti
Ludovica
Sofia